“Dopo sei lunghi anni di discussa conduzione del servizio trasporto infermi 118, la FP CGIL BN assieme a CUB Sanità, ha sollecitato un incontro alla ASL di Benevento e alla centrale Operativa del servizio 118 al fine di superare lo stallo temporale che tiene ormai in ostaggio un servizio così importante e così vitale per l’ utenza dell’ intera provincia e, allo stesso tempo, per le centinaia di lavoratori (infermieri e autisti) ancora oggi stretti dal cappio di una proroga di un servizio che sembra non trovare fine. Questo, naturalmente, porta con sé dei risultati catastrofici, data la scarsa considerazione che Misericordia ha nei confronti dei suoi dipendenti, dei mezzi di cui è affidataria e, di conseguenza della qualità del servizio erogato all’ utenza. Troppe volte abbiamo denunciato, nel corso di questi anni, una mala gestione del servizio molto oneroso per le casse pubbliche, a fronte dei risparmi che l’ Azienda Misericordia compie sulla pelle delle persone e dei mezzi: la scarsa o inesistente manutenzione delle ambulanze, alcune delle quali ormai del tutto fuori servizio, il mancato pagamento ai lavoratori dei corrispettivi salariali da CCNL, il mancato pagamento delle tredicesime mensilità, il mancato riconoscimento degli scatti orizzontali di fascia, solo a chiacchiere preso in considerazione ma senza alcun seguito fattuale e concreto. Per non parlare dei crediti ancora avanzati dai lavoratori ingaggiati a partita iva, delle migliaia di convocazioni sindacali che Misericordia ha puntualmente snobbato, delle ripercussioni a scopo ritorsivo nei confronti dei lavoratori/lavoratrici che non hanno firmato le conciliazioni-capestro unilateralmente sottoposte ad essi dal datore di lavoro, per risparmiare persino sugli arretrati. Un’ atmosfera ormai prossima al collasso, un’ aria di terrore vige quotidianamente tra i lavoratori, costretti a reprimere nel silenzio tali angherie ormai palesi e insostenibili. Una situazione incancrenita che attende vertiginosamente uno sblocco, e lo sblocco è possibile solo attraverso un’ azione della ASL, dalla quale si attende ansiosamente un nuovo atto di gara, attraverso il quale rafforzare quantomeno alcune garanzie per i lavoratori, come ad esempio il riferimento certo ad un contratto collettivo di comparto, come AIOP, oltre alla garanzia di un passaggio di cantiere in grado di lasciare fuori ogni ipotesi di scarto del personale, o la possibilità di operare su mezzi di soccorso che non diventino, anch’ essi, un pericolo per chi vi lavora quotidianamente. Per tali motivi abbiamo chiesto un incontro alla ASL, per offrire una ventata di ossigeno ai lavoratori di un servizio che vive, oggi più che mai, nell’ asfissia di chi vuole solo arricchirsi a danno della collettività