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Avellino| Mercato, scontro totale tra Festa e gli ambulanti. Il primo parla di morosità per 1 mln e i commercianti vanno al Tar

Avellino| Mercato, scontro totale tra Festa e gli ambulanti. Il primo parla di morosità per 1 mln e i commercianti vanno al Tar

14 Gennaio 2020 | by Redazione Av
Avellino| Mercato, scontro totale tra Festa e gli ambulanti. Il primo parla di morosità per 1 mln e i commercianti vanno al Tar
Attualità
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(alca) – Ad Avellino la vicenda mercato si trasforma in un muro contro muro che vede ambulanti e sindaco fermi sulle loro posizioni. Del resto, la convulsa e articolata giornata di oggi, stamane era cominciata già con un segnale poco incoraggiante: la rinuncia da parte dei commercianti in regola ad allestire i propri stand a Rione Valle (possibilità concessa solo ieri pomeriggio attraverso un’ordinanza della Polizia Municipale), facendo così corpo unico con la manifestazione in programma. Uno sciopero con punto di ritrovo a Campetto Santa Rita che ha visto il corteo raggiungere per un sit-in Piazza del Popolo, nei pressi del Comune. Qui, però, il contrasto con il sindaco Gianluca Festa, che nei giorni scorsi ha deciso lo spostamento del terminal dei bus da Piazza Kennedy nello spiazzo dello stadio, da 40 anni area mercatale, si è acuito ancor più della vigilia. Ad accendere gli animi il rifiuto da parte del primo cittadino di ricevere una delegazione formata da commercianti e sindacalisti. Che, invece, ha chiesto di incontrarli separatamente. Da qui, al grido “sindaco bugiardo” e “il mercato non si tocca”, i manifestanti hanno proseguito verso la Prefettura dove la stessa delegazione è stata ascoltata dal Capo di Gabinetto, Franca Fico, che ha confermato l’interessamento da parte del Palazzo di Governo alla questione e rassicurato sul ruolo di mediazione tra le parti, restando, però, assolutamente neutrale. Durante il tragitto diversi gli attimi di tensione e un breve blocco del traffico in piazza Libertà.

Dunque, commercianti compatti e pronti ad adire le vie legali con un ricorso al Tar per sospendere l’ordinanza che vieta loro di allestire il mercato nel piazzale dello stadio. Per gli operatori il primo cittadino avrebbe dovuto lasciarli lavorare nella vecchia sede fino alla scadenza dei precedenti accordi o, comunque, fino a quando la nuova location di Campetto Genova non sarebbe stata pronta.

Diversa l’idea di Festa che di fronte alle protesta non fa una piega e in conferenza stampa illustra, in maniera ancora più dettagliata, i motivi della sua decisione, svelando anche la somma complessiva delle cartelle di Tosap e Tari ancora inevase da parte degli ambulanti.

Il primo cittadino parte da quelle che secondo lui sono state “una serie di fake news propinate dai sindacati di categoria ai loro assistiti” ma che non hanno fatto bene alla vicenda. Poi ricorda come l’annuncio dello spostamento dello stazionamento degli autobus risalga al luglio scorso ma da allora, nonostante le numerose riunioni svolte dalla vice Laura Nargi, non si è mai giunti ad un accordo con i commercianti. Quindi tocca il capitolo morosità: “Un milione di euro da saldare tra Tosap e Tari”. Con la Tosap passata, per via di una delibera del commissario prefettizio Giuseppe Priolo, dalla seconda alla prima fascia e il relativo ricorso presentato dagli ambulanti non richiedente una sospensiva del provvedimento. Facendo diventare, così, gli ambulanti morosi e avviando le procedure di decadenza delle concessioni. Mentre sulla Tari, Festa ha spiegato che il tributo è dovuto in base ad un calcolo automatico e non c’è un bollettino che viene inviato. Dunque, tutti sanno con precisione quanto devono versare.

A queste situazioni da regolarizzare, inoltre, si aggiungono quelle relative alle Partite Iva scadute e a quanti si è scoperto non avere più neanche la residenza in Italia.

Chi si mette a posto, iniziando la rateizzazione del debito – ha detto il sindaco in chiusura – sabato farà il mercato a Valle. Mi auguro che il gesto di solidarietà espresso oggi da chi si sta mettendo in regola non si perpetui nel tempo, trasformandosi in altro. D’altra parte, se si è arrivati a questo non è colpa del Comune. Anche perché avendo ricevute per tempo delle risposte, i lavori a Campo Genova, che comunque termineranno a fine mese, potevano essere avviati a novembre e, quindi, già abbondantemente consegnati”.

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