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Airola| Madre porta droga al figlio detenuto,il Sappe plaude la Polizia Penitenziaria

Airola| Madre porta droga al figlio detenuto,il Sappe plaude la Polizia Penitenziaria

13 Gennaio 2020 | by Anna Liguori
Airola| Madre porta droga al figlio detenuto,il Sappe plaude la Polizia Penitenziaria
Attualità
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Importante operazione di servizio all’interno del carcere minorile di Airola ad opera della Polizia Penitenziaria: un detenuto minorenne, dopo il colloquio con la madre, è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente che, seppur abilmente occultata, non è sfuggita ai controlli degli Agenti penitenziari.

A darne la notizia è il Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece: “Sabato mattina, dopo il colloquio con la propria madre, il personale di Polizia Penitenziaria è stato colpito dall’atteggiamento del giovane detenuto. Dopo una accurata perquisizione è stato accertato che il ragazzo aveva nascosto un certo quantitativo di sostanza stupefacente, abilmente occultato ma non è comunque servito ad eludere gli accurati controlli del personale in servizio. Ai poliziotti penitenziari di Airola va il plauso del SAPPE per la professionalità dimostrata pur dovendo operare in condizioni assai critiche per le note carenze di personale che affliggono il Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere minorile”.

PROFESSIONALITÀ’ DEL PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA
Capece plaude “alla professionalità, abnegazione e astuzia che ha contraddistinto l’operato del personale di Polizia Penitenziaria. Il SAPPE auspica che la Direzione del carcere minorile di Airola attivi le procedure per la Commissione ricompense del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché venga concesso il giusto riconoscimento al personale interessato”. Ed aggiunge: “il rinvenimento è avvenuto grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l’introduzione di droga in un carcere. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.

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