C’è il sole a San Martino Valle Caudina quando, intorno alle 12, arriva Angelo Borrelli, il numero uno della protezione civile nazionale. E’ uno scenario ben diverso da quel 21 dicembre, giorno in cui il torrente caudino a seguito di una frana apri letteralmente una ferita nel cuore dei sammartinesi. Una situazione che ancora oggi fa riflettere e pensare. I cittadini, ma anche gli uomini delle istituzioni. Lo stesso Borrelli, oggi in Campania per un “tour” nei luoghi colpiti dal maltempo dello scorso dicembre, dopo aver effettuato un sopralluogo parla di eventi che non dovranno più accadere: “Non vorrei ritrovarci tutti qui in occasione di un altro evento. Quello che possiamo fare è mettere in piedi un sistema di protezione civile che è volto a ridurre l’esposizione a questi rischi. Creeremo un sistema di allertamento. Metteremo in campo tutti gli strumenti in campo per ridurre l’esposizione al rischio”.
Ma a San Martino Valle Caudina l’emergenza non è terminata e per questo , insieme ai vertici regionali e locali, Borrelli ha partecipato ad una riunione tecnica al termine della quale è stato fatto il punto della situazione sugli interventi fatti e quelli da mettere in campo: “Occorre pensare ad interventi più importanti per contenere le colate di fango, alberi e detriti che vengono giù dal versante franoso. Questo è un lavoro che sarà fatto d’accordo anche con le autorità competenti locali”. Non c’è un problema di fondi – ricorda Borrelli – “Non c’è un problema di fondi – sottolinea Borrelli -. La Regione ha già messo a disposizione otto milioni di euro. Poi, con la dichiarazione dello stato di emergenza ci saranno ulteriori soldi per gestire l’emergenza”.
Soddisfazione nelle parole del sindaco di San Martino Valle Caudina, Pasquale Pisano: “E’ stata una mattinata sicuramente utile, abbiamo avuto la possibilità di spiegare bene cosa è realmente accaduto lo scorso 21 dicembre. Diciamo che oggi ci siamo sentiti meno soli, ma ci accerteremo fino in fondo che tutto quello che è stato programmato, venga effettivamente realizzato”. “Abbiamo definito – prosegue il primo cittadino – gli interventi per completare la messa in sicurezza del fiume, gli interventi di somma urgenza ed abbiamo anche immaginato un percorso per le 40 persone che ancora oggi vivono in albergo oppure da parenti ed amici, una parte addirittura nel nostro convento francescano. Ma, soprattutto, abbiamo cominciato a ragionare sulla programmazione degli interventi post emergenziali. Avvieremo da subito un tavolo di programmazione con la Regione Campania, la Protezione civile e tutti gli altri enti competenti. Servono interventi di difesa passiva a monte, serve una seria riqualificazione e messa in sicurezza del fiume”. Il sindaco di San Martino Valle Caudina prova anche ad immaginare un percorso più lontano. “La messa in sicurezza del cuore del nostro paese, ovvero la piazza ed il centro storico, deve servire anche a rilanciare la nostra comunità. Quindi adotteremo scelte urbanistiche forti, affinché il centro storico di San Martino diventi non solo il nostro fiore all’occhiello, ma anche di tutte le altre realtà caudine. Saranno, ripeto, interventi forti che condivideremo sicuramente con la popolazione”. Sui fondi: “Il capo della Protezione civile ci ha rassicurati e ci ha garantito l’arrivo di tutte le somme necessarie sia per gli interventi sia per famiglie che vivono ancora in condizioni di disagio”. Entro il mese prossimo saranno terminati gli interventi di messa in sicurezza. Va ultimata ancora la pulizia del fiume”