Notti insonni, giornate interminabili tra fango e detriti. Per San Martino Valle Caudina non sono stati giorni facili da quel 21 dicembre, quando l’esplosione del torrente caudino in piazza XX settembre aprì letteralmente una ferita nel cuore del paese. Istituzioni locali, forze dell’ordine, tecnici a lavoro notte e giorno per ridare al piccolo centro caudino quella normalità persa in quei tragici momenti. Fortunatamente la comunità sammartinese non ha pianto la perdita di qualche suo concittadino, ma ripartire non è mai facile. Lo sa bene il titolare del bar al centro della piazza attualmente chiuso. Sorge sul tratto tombato del torrente caudino e per ora non è dato sapere cosa ne sarà di quel posto, considerato luogo di ritrovo per i giovani di San Martino. E i giovani a San Martino non mancano. Giovani e volentrosi come Anna, 26enne proprietaria di un salone da parrucchiera colpito dall’esondazione del torrente. Dopo giorni di attesa, il suo negozio domani riaprirà:
E sono giovani anche Gianmichele e Francesca, 24 e 21 anni, sfollati e ancora lontano da casa. Sono convento francescano e con loro c’è Tyson, un boxer. Fino a pochi giorni non erano da soli: il convento francescano ospitava numerose persone sfollate, ma dopo l’ordinanza di martedi molti sono rientrati al casa. Gianmichele e Francesca vivono in affitto in un’abitazione che sorge su un tratto del torrente ed erano in compagnia di amici il giorno della frana. Alberi e detriti hanno danneggiato la loro casa.