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Dombrovskis bacchetta l’Italia, Pedicini gli ricorda che Mes e Patto di Stabilità non ci aiuteranno

Dombrovskis bacchetta l’Italia, Pedicini gli ricorda che Mes e Patto di Stabilità non ci aiuteranno

20 Dicembre 2019 | by Alberto Tranfa
Dombrovskis bacchetta l’Italia, Pedicini gli ricorda che Mes e Patto di Stabilità non ci aiuteranno
Attualità
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Valdis Dombrovskis, vice-presidente esecutivo della Commissione europea, chiede all’Italia di riportare il deficit in linea con quanto previsto dal Patto di Stabilità.
Una dichiarazione che ribadisce ancora una volta il dominio delle politiche di austerità, il terrapiattismo dell’economia.
L’Austerità come metodo di governo ha portato alla disperazione, perché comporta il taglio delle spese, l’erosione dei diritti, la crescita della disoccupazione.
Continuare a sostenere che un Paese possa superare una crisi a forza di riforme strutturali e tagli alla spesa sociale, è diabolico.
Sul Mes Dombrovskis ricorda agli italiani che i negoziati sono già in fase avanzata per cui le preoccupazioni “last minute” dall’Italia sono, ormai, fuori tempo massimo.
Ecco perché il parlamento italiano non deve ratificare una riforma che peggiora un trattato già di per se nefasto per l’Italia e gli italiani.
Inviterei il vicepresidente a riflettere sul fatto che nei paesi avanzati come Usa e Giappone, che hanno molto da insegnarci in termini di rilancio dell’economia, il MES, o qualcosa di analogo, non esiste.
Il Giappone è la terza economia mondiale e, a fronte di una recessione incombente e di un debito pubblico che non ha uguali al mondo, ha approvato una manovra di stimolo fiscale (109 miliardi di euro) con investimenti in infrastrutture, aiuti all’agricoltura, alle piccole e medie imprese, alle scuole e supporto per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Risultato? La piena occupazione.
Il pareggio di bilancio non può essere l’obiettivo di una politica fiscale, la piena occupazione sì.
Sulle vicende che riguardano il salvataggio della Banca Popolare di Bari, su cui Dombrovskis ha precisato che si faranno attente valutazioni, ricordiamo che sì: è fondamentale che i responsabili paghino, ma dall’antitrust di Bruxelles ci aspettiamo lo stesso trattamento riservato alle banche tedesche.

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