“In deroga a quanto stabilito con decreto dirigenziale n. 233 del 28 settembre 2018, relativo alle imprese alluvionate del Sannio, abbiamo deciso di posticipare al 31 marzo 2021 la data di ultimazione degli interventi agevolati a valere sull’Avviso pubblico per le iniziative di urgente ripristino delle strutture produttive a favore delle imprese attive nelle zone colpite dagli eventi calamitosi del 14-20 ottobre 2015 ( Linea A e B) e al 31 maggio 2021 la data di ultimazione degli interventi agevolati a valere sull’Avviso pubblico per investimenti per la riduzione di impatti ambientali dei sistemi produttivi (Linea C)”. Ad annunciarlo è il Consigliere regionale e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania, on.le Erasmo Mortaruolo.
“Le preoccupazioni connesse ai tempi per la rendicontazione e per l’ultimazione dei lavori – fa notare il Consigliere Mortaruolo – ho avuto modo di rappresentarle anche nelle ultime settimane all’Assessore alle Attività Produttive, Antonio Marchiello che ha mostrato tutta la sua disponibilità e della struttura regionale a far sì che si potesse concretizzare questa proposta che è stata definita in queste ore con la pubblicazione del decreto di proroga. Ho condiviso questa problematica anche con il Presidente De Luca che qualche giorno fa ha visitato la zona Asi di Benevento e alcune delle attività produttive messe in ginocchio dall’alluvione chiedendo che le aziende del Sannio, già duramente colpite dai tragici fatti dell’alluvione, non dovevano essere lasciate sole e che dovevamo fare il possibile per una proroga. Le precedenti scadenze dei termini di chiusura degli interventi rispettivamente fissati al 31 marzo 2020 per la linea A e B e al 31 maggio 2020 per la Linea C, hanno turbato molti imprenditori. Quelle legittime aspettative dei sanniti non sono state tradite. Un provvedimento che nasce quindi alla luce dei sopravvenuti atti della Giunta di incremento della dotazione finanziaria, dello scorrimento disposto con decreti vari in merito agli elenchi degli ammessi a finanziamento, delle concessioni effettuate nel corso del corrente anno a seguito di scorrimento delle graduatorie, nonché del rilevante interesse pubblico perseguito. Lo spirare dei termini rischiava di determinare il fallimento dello strumento agevolativo vanificando le attività sin qui poste in essere sia in ambito pubblico che privato, con gravi ripercussioni sul territorio e sul tessuto produttivo”.