Vicenda Samte, la Provincia sempre più intenzionata a procedere verso una soluzione drastica che è poi quella della liquidazione. All’Ato o Eda che dir si voglia l’onere della scelta: fare di Samte il soggetto gestore oppure, come sembra, dire di no alla proposta, quasi un diktat, di accollarsi anche i debiti di Samte. Insomma, in questa vicenda nessuno vuole trovarsi col classico cerino in mano e Di Maria, come Iacovella, meno di tutti. La Provincia non intende proseguire a gettare denaro in un buco nero “nell’interesse dei cittadini ai quali va tolta la iniqua maggiorazione dei 14 euro pro capite in bolleta Tari”, dice Di Maria. Si profila all’orizzonte una sorta di braccio di ferro. La Rocca chiede all’Ato quale sia il suo piano industriale e come intende procedere nella gestione dell’impiantistica. Va da se che dalla Provincia vedono con grande avversione l’eventualità che l’Ato raccolga solo i vantaggi e a loro restino i debiti, quei 5,4 mln di euro che inducono Di Maria a liquidare un’azienda che si ritiene una zavorra. Le parole dello stesso Di Maria risultano molro emblematiche
Segue servizio
