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La “Napoli-Bari”: un modello di condivisione e di sostenibilità

La “Napoli-Bari”: un modello di condivisione e di sostenibilità

26 Novembre 2019 | by Alberto Tranfa
La “Napoli-Bari”: un modello di condivisione e di sostenibilità
Attualità
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Prima opera in Europa che riceve la certificazione sulla sostenibilità ambientale: parliamo della linea ferroviaria ad alta velocità Napoli – Bari, lunga 150km con tempi di percorrenza che dovrebbero raggiungere le due ore. Progettata nei primi anni 2000, la tratta negli ultimi anni ha preso forma: diversi lotti sono diventati cantieri, altri sono già utilizzabili. Lo scorso 7 maggio, poi, è arrivata l’attestazione di “Certificazione di sostenibilità ENVSION” protocollo che oggi è stato presentato in un convegno a Palzzo San Domenico al quale hanno preso parte i diversi attori protagonisti nella realizzazione dell’importante opera. La certificazione ottenuta con il punteggio Platinum, il massimo tra quelli esistenti, per la prima volta viene assegnata ad una tratta ferroviaria europea e costituisce un modello virtuoso. Sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale ed economica, cosi come spiega Lorenzo Orsenigo, direttore generale dell’ ICMQ, l’Istituto di certificazione e marchio qualità per prodotti e servizi per le costruzioni.

I lavori per la realizzazione del  raddoppio della linea ferroviaria Napoli-Bari sono in corso. Due
cantieri sono già aperti: quelli della Napoli-Cancello e l’altro della Cancello-Frasso Telesino. La copertura finanziaria dell’opera e  integrale e l’infrastruttura sarà terminata entro il 2023. E’ quanto è
emerso durante il convegno ‘Campania: dalla prima ferrovia in Italia  alla prima ferrovia sostenibile in Europa’ organizzato dall’Unisannio. “Questa opera si sta realizzando nella regione cuore al Sud Italia -ha
esordito il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo al convegno- nonostante il nostro Paese stia attraversando una fase di pesante stagnazione e la classe dirigente sia totalmente inadeguata.  Siamo spinti da una volontà di sopravvivenza come meridionali: cosa  che Salvini non capirà mai, il massimo che sa fare è mettersi il  giubbino di plastica e andare in giro. Dobbiamo scavarci il nostro  futuro con le mani nude nella roccia, non ci regalerà niente nessuno.  Vivere significa combattere, non le stupidaggini che sono state dette  negli ultimi dieci anni come ‘uno vale uno’, i tweet. La cosa  principale è la cultura, è la competenza”. “Lavoriamo su BENEVENTO -ha spiegato ancora De Luca- per fare di  questo territorio un’area di sviluppo. Sia chiaro, non la California  ad ogni angolo di strada, ma valorizzazione delle potenzialità  straordinarie di questa provincia. Penso al turismo religioso legato a Pietrelcina e per il quale abbiamo attivato il treno storico: sono  migliaia i turisti che da Salerno vanno nel paese natale di San Pio.  Il governo regionale non è più concentrato solo sull’area  metropolitana, ma guarda anche alle aree interne. Il Sannio e  l’Irpinia non sono più orfani”. “L’alta capacità Napoli-Bari è realtà  -ha concluso De Luca-, ora però bisogna fare in modo che attorno a  questo asse di sviluppo nasca lavoro”.

 

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