Intanto il Tribunale di Benevento, giudice delegato Maria Letizia D’Orsi, ha emanato, in data 13 novembre, il decreto di esecutività del primo piano di riparto parziale. Piano di riparto dal quale è escluso il TFR per i lavoratori “posto che la società, nel piano concordatario, ha esposto un debito che ammonta a 92.806 euro legato alla continuità “ope legis”, e non considerato ai fini del passivo concordatario nella previsione di cessata attività di Samte”. In soldoni quei soldi i lavoratori non li vedranno, almeno nell’immediato. In totale il Tribunale ha disposto in 3.737.919 euro la somma disponibile da conferire ai cosiddetti creditori privilegiati, di cui si è proposto di ripartire 1,213.759 euro, pari al 33% delle disponibilità attuali. Tra i creditori figurano importanti studi legali, i commissari giudiziari, giornalisti di note emittenti cittadine, l’Agenzia delle entrate di Benevento oltre, ovviamente a tanti imprenditori et similia e ai lavoratori stessi ma senza tfr. Lavoratori che potrebbero essere costretti a procedere contro Samte e che si trovano nelle condizioni “kafkiane” di essere loro stessi gli affossatori del loro datore di lavoro. Una impasse che complica ancora di più l’intera vicenda.