Quella del distretto rurale è una sfida ambiziosa, ma non impossibile. E soprattutto è rapida, dall’iter tutto sommato snello e capace di determinare effetti tangibili. Se ne è discusso ad Aquilonia, presso la splendida Casa della Cultura, nel corso del workshop promosso dal Gal Irpinia dal titolo “Il distretto rurale nel territorio delle acque – I paesaggi dell’Irpinia”, prima tappa di un ciclo di incontri che intende avviare una riflessione su questo importante strumento di programmazione di sviluppo locale attraverso una carrellata di scenari.
A fare gli onori di casa il sindaco di Aquilonia, Giancarlo De Vito: «Questa iniziativa – ha dichiarato – si colloca temporalmente all’indomani di un risultato molto importante, una pagina storica per il nostro territorio con l’acquisizione dei suoli della foresta Mezzana e del lago Aquilaverde un evento che apre scenari nuovi ed interessantissimi. Ora dobbiamo progettare. In questo senso il distretto rurale è uno strumento in coerenza con la fase che ci apprestiamo a vivere».
Ampia l’introduzione di Vanni Chieffo presidente del Gal Irpinia: «Come Gal ci siamo posti un problema – ha esordito Chieffo – quello di appropriarci di un ruolo che andasse al di là di quello che il Psr 2014-2020 ci aveva riservato. Non è un mistero, infatti, che questo Psr ci ha relegati in un ruolo marginale. Sul prossimo Programma, infatti, ci aspettiamo funzioni diverse e soprattutto quella centralità che ci spetta».
«Intanto – ha continuato – la Regione Campania ha chiuso l’attività normativa sul distretto rurale, primo con la legge regionale e, in ultimo con le norme attuative. Oggi si può partire e noi non ci siamo fatti trovare impreparati. Perché il nostro obiettivo è quello di diventare soggetto che programma lo sviluppo, che avvia processi di crescita, un vero e proprio incubatore di imprese. Parliamo perciò di ruralità, intesa nella sua accezione più ampia che tenga dentro le attività produttive, l’artigianato, il turismo. Nei giorni scorsi, presso la nostra sede di Grottaminarda, abbiamo ufficializzato il comitato promotore del distretto rurale. Ora ci aspettiamo che la Regione Campania, e faccio riferimento in particolare a Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, e alla direzione generale per le politiche agricole, qui rappresentata dal direttore Filippo Diasco, ci supporti e ci sostenga in questo sforzo che vogliamo profondere avendo come unico riferimento il nostro territorio, la sua crescita, il suo sviluppo. Sono certo che i risultati arriveranno e ci daranno ragione, premiando questa nostra intuizione».
Entusiasta anche il primo cittadino di Monteverde: «Il progetto del distretto rurale trova una sua corrispondenza – ha dichiaratoFranco Ricciardi, sindaco di Monteverde, Comune capofila del Contratto di Lago Aquilaverde – nella recente acquisizione dei suoli del Lago e della Foresta Mezzana. Si tratta di due percorsi destinati ora ad incrociarsi. Perché adesso è tempo di programmare e di progettare. Il distretto rurale va proprio in questa direzione. E’ un’iniziativa che avrà un senso importante se ci consentirà di fare un salto di qualità, quello al quale tutti tendiamo e al quale lavoriamo con impegno da tempo. Oggi ci sono le condizioni ed il contesto istituzionale per fare cose importanti per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio».
La parola alle associazioni di categoria e datoriali: «Il distretto rurale – ha commentato Roberto Mazzei, delegato Coldiretti Campania – è importante perché include tutte le specificità di un territorio e le inserisce in un masterplan completo ed esaustivo. Il mio augurio è che, al di là degli aspetti importantissimi dei finanziamenti che potrà intercettare, possa essere luogo di confronto e soprattutto possa diventare strumento attrattivo per i giovani, strumeno di contrasto allo spopolamento dei nostri paesi, alla fuga dei cervelli».
Le specificità territoriali una priorità per Michele Masuccio, presidente della Cia di Avellino: «Probabilmente – ha dichiarato –l’aspetto normativo poteva essere approfondito meglio e mi auguro ci saranno occasioni per farlo. Resta che il distretto rurale è un processo importante, ma che non potrà non tener conto delle nostre tipicità. In questa zona, ad esempio, la cerealicoltura è importantissima, così come la zootecnia. Bisognerà tener conto di questa specificità. Inoltre faccio un appello agli imprenditori, ai produttori, affinché si mettano insieme, facciano rete. I primi della classe non ci servono a niente».
Il lavoro è la vera priorità secondo Francesco Melillo, presidente Confocooperative di Avellino: «Come Confcooperative – ha detto – siamo convinti che lo sviluppo delle aree interne passi necessariamente per la cooperazione di tutti i player presente sul territorio, a partire dai cittadini. Una delle tematiche fondamentali è quello del lavoro, è la vera priorità a cui tendere. Perciò il distretto rurale ha senso se è rete di trattenimento sul territorio, soprattutto delle fasce generazionali più giovani. Costruire delle filiere che arrivino alla trasformazione dei prodotti, che consentano così di aggiungere valore al prodotto stesso, potrebbe essere un obiettivo importante a cui tendere».
La parola è poi passata a Filippo Diasco, direttore generale Politiche Agricole della Regione Campania: «Le aree interne – ha dichiarato – vivono un momento non facile. In questo senso i distretti vanno nella direzione di rafforzare la cooperazione e di creare reti produttive. Siamo la regione con il maggior numero di prodotti certificati, la materia prima su cui lavorare c’è, occorre intrecciare tutte queste specificità e dare spazio a tutte le aree. Abbiamo una miriade di tradizioni legate alla terra. Dobbiamo puntare sulla qualità ma ci riesce facile perché noi abbiamo la qualità».
«Occorre mettere in campo – ha concluso il direttore Diasco – un’intensa attività di comunicazione perché è giusto far conoscere tutte le opportunità oggi presenti. In questo percorso gli ostacoli non mancheranno, ma sono certo che sapremo superarli e ottenere risultati lusinghieri. L’agricoltura oggi è guardata con interesse, soprattutto dai giovani, e con la consapevolezza che può rappresentare uno sbocco occupazionale e di realizzazione di sé concreto».
Le conclusioni sono state affidate a Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania: «Sono molto legato a questo pezzo dell’Irpinia d’Oriente – ha esordito – che oggi ci ospita per questa iniziativa dedicata ai distretti rurali. Insieme a questi amministratori abbiamo raggiunto risultati importanti. In particolare la retrocessione dei suoli della foresta Mezzana e del Lago Aquilaverde, suoli tornati nella disponibilità dei Comuni. Questi suoli rappresentano l’unica opportunità di sviluppo per questo territorio. Nei giorni scorsi al riguardo abbiamo incontrato il presidente Vincenzo De Luca. Ora è tempo di progettare e non dobbiamo mai dimenticare che un progetto di sviluppo deve contemplare necessariamente tutto quanto è necessario alla crescita del territorio. Stiamo lavorando a questo con il sostegno della Regione Campania che ha deciso di puntare anche sui nostri piccoli centri, dimostrando passione civile, entusiasmo, capacità di visione».
A seguire il ruolo dei Gal secondo Petracca: «In questo i Gal – ha spiegato – devono essere centrali perché sono gli strumenti più vicini al territorio. Spesso la Regione con i suoi uffici viene percepita come distante. I Gruppi di Azione Locale possono sopperire a certe mancanze, accorciare le distanze, essere vicini ai cittadini. Nella nuova programmazione i Gal devono curare un pezzo del Psr calato in particolare sulle aree interne. In questo contesto il distretto rurale è un’opportunità. Siamo arrivati ad un punto importante. La parte normativa poteva essere ulteriormente semplificata, questo è vero. Stiamo provando a sburocratizzare e bisogna insistere. La semplificazione passa anche per la riduzione delle misure del Psr. Il Programma attuale ne conta un centinaio circa. Oggettivamente troppe. Ora bisogna puntare su quelle che hanno un vero appeal sui cittadini, stanziando maggiori risorse proprio per quelle maggiormente attrattive».
Infine, la chiusura sul distretto rurale secondo Petracca: «Rappresenta un’opportunità – ha aggiunto – dai tempi rapidi, a portata di mano. Il percorso per la sua individuazione è breve. Bisogna, perciò, costruire il percorso attraverso l’ascolto come il Gal Irpinia sta facendo. Puntando sulle risorse esistenti, stimolando coesione, elaborando visioni realistiche. Sono certo che i risultati non mancheranno e non tarderanno ad arrivare».