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Benevento| Migranti, l’arcivescovo Accrocca: “Comprendere i loro drammi”

Benevento| Migranti, l’arcivescovo Accrocca: “Comprendere i loro drammi”

12 Novembre 2019 | by Alberto Tranfa
Benevento| Migranti, l’arcivescovo Accrocca: “Comprendere i loro drammi”
Attualità
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Sui flussi migratori “c’è necessità di ragionare sulle cose con la testa e non con la pancia, non è una
cosa scontata”. Lo ha detto l’arcivescovo di Benevento Felice Accrocca, a margine del convegno, promosso dall’istituto superiore di
scienze religiose e dallo studio teologico di Benevento , sul tema ‘Il Mediterraneo: non un mare di confine e limite, ma un luogo di
prospettica e orizzonte’. “Si sente dire spesso -ha continuato- che tutti da noi vogliono venire. Ma ci si potrebbe chiedere: se noi andiamo dagli altri perché
gli altri non dovrebbero venire da noi? A Londra ci sono 200mila  italiani”. “Dobbiamo ragionare e comprendere -ha sottolineato Accrocca- e vedere gli uomini oltre i volti, con i loro drammi. Un’altra parola ancora da aggiungere è sognare, ma con i piedi per terra. E questo è il compito dei grandi profeti, di chi osa sperare possibile l’impossibile. Comprendere da solo non basta se non si sposa
con il sogno, e il sognare senza la comprensione cristiana non si affronta”. “Occorre capire le ragioni dell’altro -ha concluso l’arcivescovo- e sognare insieme: dalle cose piccole a quelle grandi”. “Il Mar Mediterraneo deve unire e non essere un cimitero di immigrati che muoiono. Il mio punta di vista
è che dobbiamo lavorare insieme, la sponda Nord con quella Sud del Mediterraneo, per rendere questo mare come prima, un mare nostro,
perché c’è tutto da sviluppare e crescere”. Lo ha dichiarato all’Adnkronos Beya Abdelbaky Fraoua, console della Tunisia a Napoli, Campania e regioni meridionali, intervenuta a un convegno presso il
seminario arcivescovile di Benevento  sul tema ‘Il Mediterraneo: non un mare di confine e limite, ma un luogo di prospettiva e orizzonte’. “Possiamo lavorare insieme -ha aggiunto-, in una direzione unica, così il Mediterraneo avrà una sola identità, seppur solcato da tante civiltà”. Su un presunto accordo segreto tra Malta e Libia, la diplomatica ha commentato: “Credo che dobbiamo firmare accordi per inquadrare questo fenomeno, dobbiamo essere governi per bene, dobbiamo essere governi che aiutano. Un’intesa, ad esempio, come quella che
abbiamo firmato, dopo l’indipendenza della Tunisia, con l’Italia. Tutti devono firmare accordi: la Libia, Malta, tutti i paesi da dove partono questi migranti: solo così li proteggiamo e faremo ostacolo ai
criminali che traghettano queste persone in condizioni disumane”.”L’Italia -ha concluso la console-, l’Europa e gli altri paesi dell’Africa subsahariana devono firmare intese per regolare i flussi migratori”.
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