Il Rapporto Svimez 2019 scatta una fotografia de l tessuto sociale italiano in cui si evidenzia il profilo occupazionale, che al Sud appare in calo rispetto al resto del Paese. Dall’inizio del nuovo secolo, sono almeno 2 milioni le persone che hanno lasciato la propria famiglia e il proprio paese in Meridione per raggiungere luoghi di lavoro e opportunità di vita migliori altrove, soprattutto al Nord, e la maggior parte di queste persone ha meno di 35 anni. Intanto il premier Conte affermando che il Piano per il Sud sarà varato a fine anno, si esprime anche sull’utilità del reddito di cittadinanza che a suo avviso, va valutato in un lasso temporale più lungo. L’associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno sottolinea che il gap occupazionale tra Sud e Centro-Nord, negli ultimi 10 anni è aumentato dal 19,6% al 21,6%, con la conseguenza che i posti di lavoro da creare per raggiungere i livelli del Centro-Nord sono circa 3 milioni. La crescita occupazionale riguarda solo il Centro-Nord, con 137mila posti di lavoro in più contro il calo nel Meridione, dove si contano 27mila posti in meno. Il Sud, aggiunge la Svimez, nel 2019 è entrato in recessione, con un pil stimato in calo dello 0,2%, a fronte del +0,3% del Centro-Nord. In questo contesto, il reddito di cittadinanza viene giudicato utile, ma la Svimez sostiene che la povertà non si combatte solo con un contributo monetario.