E’ stato un weekend ad alta tensione quello appena trascorso sul fronte dei rifiuti. Ha destato senza dubbio scalpore il fermo di un dipemdenmte Samte trovatom in possesso di liquido infiammabile nei pressi dello stir di Casalduni, un fatto che getta ombre sinistre sui roghi che hanno interessato l’impianto e che inquadra proprio tra i ranghi dei dipenmdenti il maggiore sospetto che proprio da quell’ambiente possa essersi generata l’ondata di attentati all’impianto di Casalduni.
Resta l’interrogativo di chi possa celarsi dietro a tutto questo e la risposta più semplice è la criminmalità organizzata, sotto spoglie le più diversificate, anche quelle che conducono a quelle imprese, ovviamente non tutte, dedite ai trasporti dei rifiuti in altre zone del Paese ed anche all’estero che dagli incendi traggono i maggiori proventi in termini di lucro. Insomma, una vera e propria industria del rogo su cui sarebbe auspicabile che si facesse chiarezza in tempi rapidi. Intanto è saltata a Napoli la riunione in Regione e non si sa quando riprenderanno i negoziati mentre si è insediato il direttore generale della Provincia Boccalone che domani prenderà parte al primo briefing nella sua nuova veste e che sul fronte rifiuti sembra avere le idee chiare
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