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Comuni “Rifiuti Free”, il primato va al Sannio. Avellino capoluogo più virtuoso

Comuni “Rifiuti Free”, il primato va al Sannio. Avellino capoluogo più virtuoso

24 Ottobre 2019 | by Alberto Tranfa
Comuni “Rifiuti Free”, il primato va al Sannio. Avellino capoluogo più virtuoso
Attualità
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In Campania continua a mancare una governance autorevole del ciclo integrato dei rifiuti e ancora
non si procede alla realizzazione di impianti industriali di trattamento della frazione organica con compostaggio, digestione anaerobica e produzione di biometano. Il risultato e’ che, in questo percorso lento e aggrovigliato, rallenta la raccolta differenziata da parte dei comuni: sono 247 i “ricicloni”, quelli cioe’ che nel 2018 hanno superato il 65% di raccolta differenziata come previsto dalla legge, solo 9 in piu’ rispetto all’anno precedente. Ma la raccolta differenziata non e’ che il primo passo propedeutico, ma non sufficiente, per superare i vecchi sistemi di smaltimento. Per queste ragioni Legambiente Campania da quest’anno ha deciso di premiare il contenimento della produzione di rifiuto secco indifferenziato. Sono Comuni Rifiuti Free di Legambiente quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 Kg di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. I Comuni Rifiuti Free Campani sono 85, comunita’ che hanno messo in campo esperienze virtuose di prevenzione e riduzione dei rifiuti, adottando campagne di sensibilizzazione costanti e percorsi di educazione ambientale rivolte a tutta la popolazione”. Sono questi i principali aspetti che emergono dal dossier EcoForum-Comuni Ricicloni 2019, l’indagine di Legambiente presentata oggi a Napoli. In Campania, secondo i dati dell’Osservatorio regionale dei rifiuti, nel 2018 sono state prodotte 2,6 tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 52,7% raccolte in maniera differenziata. Dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, la meta’ sono costituite da organico: 682.132 tonnellate di cui il 90% continua ad essere trasportata fuori regione, a causa della mancanza di impianti sul territorio. I rifiuti urbani indifferenziati invece, sono 1.232.087 tonnellate pari al 47,3% del totale con una produzione pro-capite di indifferenziato di 212,37 Kg. Questo scenario, sottolineano da Legambiente, “impone alcune priorita’ assolute: superare l’impasse della collocazione e realizzazione degli impianti per il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata, i cui costi sono saliti alle stelle, puntando prioritariamente su impianti di tipo anaerobico”.  “In Campania – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – la gestione dei rifiuti, prevenzione, raccolta, recupero e smaltimento, continua ad avere un importante potenziale che pero’ stenta a decollare. Un ciclo poco circolare e ancora troppo intrappolato in scarse capacita’ gestionali, affari al limite della legalita’, mancanza di trasparenza e complicati percorsi di accessibilita’ alle informazioni per i cittadini”.  “Il piano regionale di finanziamento di impianti di trattamento della frazione organica stenta a decollare e comunque non soddisfa il fabbisogno totale. Inoltre, e’ paradossale nell’era del necessario passaggio da fonti fossili a fonti rinnovabili finanziare prevalentemente impianti aerobici e non puntare maggiormente su processi anaerobici per la produzione di biometano. Un’occasione – conclude Imparato – di transizione ecologica persa, forse l’ennesima, che non possiamo piu’ permetterci”. Analizzando il dossier di Legambiente, nello specifico il 42,4% dei comuni Rifiuti Free si trovano in Provincia di BENEVENTO, il 40% in Provincia di Salerno e il 12,9 % in Provincia di Avellino. Ancora in ritardo la Provincia di Napoli e Caserta dove si trovano solo il 2,4% dei comuni rifiuti free.  Tortorella (Sa), Montesano sulla Marcellana (Sa) e Sarno sono i comuni rifiuti free vincitori nelle tre categorie per abitanti.  Nel dettaglio della Campania che differenzia sono 1.440.118 i cittadini campani che conferiscono in maniera corretta i rifiuti nei 247 comuni ricicloni che, nel 2018, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata. Tortorella (Sa), Montesano sulla Marcellana (Sa), Vico Equense (Na), Pozzuoli (Na) sono i comuni ricicloni vincitori nelle quattro categorie per numero di abitanti. Tra i capoluoghi di provincia solo Avellino con il 71% di raccolta differenziata supera la quota del 65%; segue BENEVENTO con 63%; Salerno con 60%, Caserta con il 48%. Chiude la provincia di Napoli con il 35% di raccolta differenziata. La palma per le migliori performance di comuni ricicloni spetta alla provincia di Salerno dove sono 91 le amministrazioni che hanno raggiunto il 65%; segue la provincia di BENEVENTO con 59 comuni e la provincia di Avellino con 44 amministrazioni.
Chiudono la provincia di Caserta con 30 comuni. Fanalino di coda per la provincia di Napoli con solo 23 comuni. La raccolta differenziata non e’ che il primo passo propedeutico, ma non sufficiente, per superare i vecchi sistemi di smaltimento – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente -. Gestione efficace e ben organizzata, raccolta porta a porta, politiche di prevenzione, tariffazione adeguata per disincentivare la produzione dei rifiuti e aumentare la qualita’ dei diversi materiali raccolti, sono gli ingredienti fondamentali. Ma perche’ gli sforzi, l’impegno e gli importanti risultati dei Comuni Rifiuti Free siano ripagati, occorre lavorare altrettanto alacremente sulla chiusura del ciclo, sul
riciclo e sull’utilizzo della materia prima seconda che ne deriva. Per compiere la rivoluzione circolare in Campania e nel Mezzogiorno dobbiamo essere consapevoli e reattivi riguardo i ritardi e gli ostacoli che ancora ci sono, chiedendo con forza politiche coraggiose e immediate nella pianificazione e nella
gestione del ciclo dei rifiuti”.

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