15 ottobre 2015, una data che il Sannio non può dimenticare, e non può perchè i segni di un evento drammatico li porta ancora nel cuore e in ciò che resta di un disastro ambientale ed economico. E’ l’alluvione del 2015, quella bomba d’acqua e fango che distrusse campi, aziende e causò la morte di due persone: una, causata dalla piena del Tammaro,una settantenne di Pago Veiano, travolta dalle acque.L’altra vittima un uomo di Varoni di Montesarchio, che nel tentativo di liberare lo scantinato dal fango, venne travolto dalla piena.
A quattro anni di distanza la città di Benevento ricorda l’alluvione che mise in ginocchio l’intera provincia. E così le bacheche dei social si riempiono di pensieri e dediche a chi in quelle terribili giornate di 4 anni fa, si sporcò le mani nel fango per ripulire case, cantine, negozi, salvare animali dalle stalle e preservare prodotti dalle aziende alimentari.La Caritas di Benevento, ricorda il grande lavoro dei tanti volontari, la Coldiretti con il presidente Gennarino Masiello, parla di danni enormi e cicatrici ancora aperte, dove i sanniti si sono risollevati da soli, dimostrando la loro forza e la loro dignità”. La Protezione Civile ricorda l’alluvione come uno degli eventi più drammatici del Sannio negli ultimi anni, e ricorda la figura dei tanti operatori intervenuti con professionalità e tanto impegno”.
“Il ricordo di quel triste evento è ancora vivo in quanti persero le abitazioni o subirono gravi danni alle attività imprenditoriali” le parole del Sindaco Mastella, che nella nota ha sottolineato che “alle tante promesse di ristoro fatte in quelle ore non sono però seguiti i fatti e la città di Benevento si è vista costretta a fare affidamento unicamente sulle proprie forze, sulla fierezza e volontà di rialzarsi dei propri cittadini”.
Il primo cittadino beneventano ha così rivolto un accorato appello al Governo affinchè si recuperi il tempo perduto e si dia finalmente la possibilità alla città di Benevento di cancellare una ferita che ancora produce grande dolore”.