Si arrichisce di un nuovo capitolo la vicenda legata al Gruppo Sidigas. Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura della Repubblica di Avellino contro il dissequestro di 89 dei 97 milioni di euro nei confronti di Giannandrea De Cesare e le imprese a lui riconducibili. Il provvedimento che ora potrà essere impugnato dinanzi alla Corte di Cassazione, arriva dopo che il Gip, nello scorso luglio aveva ridotto il sequestro a 8 milioni. Dopo la notizia i commissari giudiziale hanno incontrato il procuratore aggiunto D’Onofrio e il giudice fallimentare Russolillo. Un summit che è servito per fare il punto della situazione , a partire dalla ricognizione dei beni dell’azienda nel percorso di concordato che dovrebbe essere consegnato entro il 6 novembre. Una notizia che ha fatto il giro della città e commentata dal sindaco di Avellino, Gianluca Festa che analizza la posizione dell’US Avellino e Scandone: per quanto riguarda calcio e basket, i club vanno avanti. È evidente che avendo ricevuto la stima del valore dell’Unione Sportiva Avellino, oggi chi volesse acquistare può fare riferimento a una cifra precisa, stabilita da un consulente. Per ciò che riguarda la Scandone, la stagione è cominciata e c’è la vicenda lodi che deve essere affrontata così come da impegni assunti dalla proprietà. Quello che, invece, attiene alla questione Sidigas S.p.A. e la Procura non riguarda, per il momento, il sindaco, l’amministrazione a anche i club, relativamente alla gestione della stagione sportiva.
Il primo cittadino è intervenuto anche sulla vicenda San Tommaso all’indomani delle accuse della società rionale: Non credo assolutamente che i consiglieri abbiano abbandonato il San Tommaso, tanto meno lo ha fatto l’amministrazione. Oggettivamente la società fa fronte a tanti sacrifici economici per mantenere la Serie D. Per quanto riguarda l’amministrazione comunale, abbiamo dato la disponibilità dello stadio Partenio. E non mi sembra poco. Abbiamo anche chiesto all’U.S. Avellino di condividere la stessa struttura con il San Tommaso e non ci è stata posta nessuna obiezione, salvo rivedere la convenzione e condividere anche le spese.”