“L’emungimento da Campo Mazzoni è calato da luglio da 11 ore al giorno a meno di un’ora e mezza”. Lo ha detto il presidente di Gesesa Gino Abbate nel corso di una lunga intervista concessa alla nostra emittente per quanto concenrne la contaminazione da tetracloroetilene presente nelle falde acquifere della zona Ferrovia della città di Benevento. Una notizia che arriva dopo i recenti monitoraggi effettuati da novembre 2018 ad oggi da ARPAC e dai laboratori privati di Gesesa e aziende pubbliche e private, come Artea, che confermano la presenza di tetracloroetilene ben oltre la soglia di contaminazione nei tre pozzi utilizzati da Gesesa per servire acqua alla parte bassa della città.
Gino Abbate difende l’operato dell’Amministrazione che lo ha posto a capo del CdA mentre è polemico con la regione Campania e con le rappresentanze istituzionali che a suo parere non hanno esercitato le dovute prerogative per ancorare Napoli alle sue responsabilità
Una vicenda che, al di la delle contrapposizioni tra Altrabenevento e Palazzo Mosti, pone all’attenzione generale il problema della presenza di agenti inquinanti nelle falde acquifere, dato ormai inconfutabile. Evitare l’innalzamento di steccati nell’esclusiovo interesse dei cittadini sembra essere l’obiettivio di tutti ma è diveersa la strada per arrivarci.