Di Enzo Colarusso
La vicenda della San Pio di Airola chiusa per inadempienze di carattere statico da una ordinanza del Gip del Tribunale di Benevento giovedì scorso. Un caso che ben presto ha assunto connotati che sono andati ben al di la della semplice chiusura di una scuola, per altro recentemente ristrutturata, per sfociare in una sarabanda di accuse reciproche tra maggioranza ed opposizione con toni anche personalistici che hanno deviato dal vero senso della questione. Oggi la conferenza stampa del sindaco Napoletano che ha ammesso la mancanza di un certificato che a quanto pare ha reso inevitabile la decisione della Procura della Repubblica di Benevento di mettere i sigilli al plesso scolastico. Napoletano ha assicurato che al più presto,forse già da martedì, tutto tornerà alla normalità e si dice sereno per avere agito nel rispetto della propria coscienza. Il sindaco, pur sostenendo l’eccessivo eccesso di zelo della magistratura, ha però dichiarato che l’ordinanza ha una sua ratio e che presto si colmera’ questo vulnus che colpisce l’intera comunità airolana e i bimbi in modo particolare. Napoletano però non lesina accuse al vetriolo all’opposizione. Fa anche i nomi di due consiglieri, Maltese e Laudanna. Un loro ricorso alla magistratura avrebbe innescato la decisione del Gip. Napoletano li accusa di covare sentimenti di avversione personale nei suoi confronti e mostra i muscoli facendo pesare il consenso popolare che lo ha portato a governare la città. “Pochi giorni è riapriremo la scuola più bella d’Italia” ,dice in un eccesso di enfasi, ma fa intendere quanto sia infuocato il clima politico che regna in città. E allora nel coacervo di accuse e carte bollate interviene con una nota anche la locale sezione del PD che invita i duellanti a tenere un comportamento sobrio evitando le zuffe in pubblica piazza e dalle colonne dei social e chiede maggiore rispetto per l’operato della magistratura e la sua serenità di giudizio.
