Altrabenevento torna sulla questione dei pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana di cui continua a chiedere la chiusura e la sostituzione con l’acqua del Biferno. Corona parla dei pozzi di di San Salvatore Telesino “costati 8 milioni di euro e che non servono per risolvere la crisi idrica di Benevento”. L’associazione si concetra anche su Provincia e Regione che puntano tutto sulla diga di Campolattaro che sarà pronta tra 20 anni. “Un altro grande affare per la società privata Acqua Campania spa che ha debiti per 88 milioni di euro”.
“Sette mesi fa, esattamente il 19 febbraio, l’ufficio stampa del Comune di Benevento emetteva un comunicato sempre a proposito di contaminazione dei pozzi da tetracloroetilene, dal titolo “Entro giugno saranno definitivamente risolti i problemi di approvvigionamento idrico” annunciando che “i rappresentanti della Regione Campania hanno comunicato che entro il mese di giugno saranno ultimati i lavori in atto presso la sorgente di San Salvatore Telesino e che, di conseguenza, la Gesesa avrà a disposizione una ulteriore fornitura di circa 300 litri al secondo. Una fornitura, quest’ultima, che risolverà definitivamente i problemi di approvvigionamento idrico della città e consentirà di far fronte ad eventuali emergenze derivanti da possibili riduzioni della portata d’acqua proveniente dal Molise (come avvenuto in passato) e di far fronte all’eventuale mancato utilizzo dei pozzi cittadini in conseguenza delle analisi sistemiche delle acque e del terreno che, com’è noto, l’Amministrazione ha affidato a una ditta specializzata al fine di perseguire il principio della massima cautela. Il rappresentante del Servizio acquedotti della Regione Campania che alla presenza del sindaco Mastella annunciava questa meravigliosa e definitiva soluzione dei problemi idrici della nostra città, è Ciro Pesacane, ex dirigente regionale di rifondazione Comunista e attivista per l’acqua pubblica contro le privatizzazioni, tra l’altro Responsabile del Procedimento per i lavori urgenti di rifunzionalizzazione dei pozzi di San Salvatore Telesino, affidati senza gara. La “somma urgenza” è il sistema che consente di affidare lavori con procedure semplificate e fiduciarie, senza gara di appalto, già al centro del processo “Medea” concluso con la condanna a sette anni di reclusione per Tommaso Barbato, ex senatore e consigliere regionale Udeur. Barbato, prima della carriera politico-amministrativa è stato dirigente del Servizio acquedotti della Regione Campania e in tale veste ha assegnato, secondo il tribunale che lo ha condannato, incarichi illeciti anche a ditte colluse con il clan Zagaria.
Il processo Medea è finito ma il sistema di malaffare descritto da quella inchiesta con funzionari pubblici collusi con diverse ditte che si occupano di manutenzione di impianti idrici e fognari e gli affari di giovani rampolli figli d’arte, non sembra affatto debellato. I lavori ai pozzi di San Salvatore Telesino del valore di 8 milioni e mezzo di euro, da riattivare dopo trent’anni di abbandono e devastazioni per risolvere con urgenza la crisi idrica della città di Benevento, sono stati affidati alla società privata Acqua Campania spa incaricata dalla Regione di riscuotere le quote per l’acqua servita ai Comuni o alle società idriche. Acqua Campania spa ha accumulato un debito con la Regione di 88 milioni di euro e per questo è indagata dalla Corte dei Conti ma l’Ente amministrato dal presidente De Luca ha affidato alla stessa società i lavori per i pozzi di San Salvatore Telesino a parziale recupero di tale debito. Quei lavori “urgenti” dovevano concludersi entro il 13 gennaio 2019 ed invece sono ancora in corso, ma adesso si scopre che non possono comunque risolvere la crisi idrica di Benevento. Lo ha precisato il 25 luglio scorso durante un incontro con il Prefetto di Benevento, lo stesso Ciro Pesacane, annunciando che la prospettiva per risolvere definitivamente la crisi idrica in città è la Diga di Campolattaro. Lo stesso giorno Pesacane ha partecipato ad una riunione con il Tavolo Tecnico istituito presso la Provincia di Benevento di cui fanno parte, l’ex deputato PD, Costantino Boffa, adesso consigliere di De Luca per le grandi opere; diversi funzionari della Provincia; il consigliere comunale Renato Parente e la ditta incaricata, per ora, di effettuare la progettazione, cioè Acqua Campania spa.
E ci risiamo !
Per realizzare i lavori per la messa in sicurezza della diga, realizzare il potabilizzatore e gli impianti per portare a Benevento l’acqua da Campolattaro, ci vorranno 20 anni. E’ necessario invece, chiudere con urgenza i pozzi contaminanti di Benevento e fornire acqua dal Biferno a tutta la città con gli impianti già in funzione da potenziare con lavori in tempi brevi .