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Altrabenevento: “quanta acqua del Biferno viene utilizzata a Ponte Valentino?”

Altrabenevento: “quanta acqua del Biferno viene utilizzata a Ponte Valentino?”

9 Agosto 2019 | by Anna Liguori
Altrabenevento: “quanta acqua del Biferno viene utilizzata a Ponte Valentino?”
Attualità
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“Il sindaco Mastella in vacanza si occupa quasi esclusivamente di ennesime candidature e campagne elettorali e quindi non ha trovato neppure il tempo di commentare la relazione sul superamento della Soglia di Contaminazione e di Rischio da tetracloroetilene nei pozzi che servono gli abitanti della parte bassa della città.

L’attestazione sul grave livello di inquinamento dell’acqua ad uso umano è stata effettuata il 30 luglio dalla società Artea srl, incaricata proprio dal Comune di effettuare ulteriori controlli sulle acque profonde, dopo gli esami dell’ARPAC che hanno accertato la presenza oltre la Soglia di contaminazione anche di Triclorometano e Bromodiclorometano.

La società Artea attesta anche che “il rischio sanitario è presente, attuale e importante” ma la sua relazione finora non è stata pubblicata sul sito dell’Ente e neppure sono state adottate le misure di salvaguardia della salute pubblica, cioè la chiusura dei pozzi.

Tace anche la GESESA che si ostina a non spiegare, neppure al Prefetto, come sta usando la maggiore fornitura di 80 litri di acqua buona dal Biferno che sono sufficiente per chiudere almeno due dei tre pozzi contaminati.

In particolare la fornitura di acqua buonissima dalle sorgenti del Molise, è aumentata del 33% (da 29 a 39 litri al secondo) al partitore di Ponticelli che serve le contrade Capodimonte, Cancelleria, Piano Cappelle (in parte) e Ponte Valentino. Da mesi chiediamo di sapere perchè quell’acqua chiesta alla Regione Campania per la crisi idrica della parte bassa della città, finisce nella parte alta e per quale uso, ma nessuno risponde.

Adesso il sindaco Mastella, che non ha trovato il tempo di rinnovare i vertici di Gesesa, scaduti da tempo, interviene con parole di fuoco per sostenere che gli industriali del Consorzio ASI di Ponte Valentino non possono pagare l’aumento delle tariffe, già imposte alle utenze cittadine, perché sarebbe per loro un “salasso che rischia di diventare una sorta di pietra tombale per un sistema produttivo”.

Gli industriali per le attività produttive usano (o dovrebbero usare) l’acqua dei propri pozzi (quelli ancora in funzione dopo l’allarme per l’inquinamento da Cromo esavalente) e quindi non si comprende perché il consumo di acqua dall’acquedotto comunale per uso igienico, sarebbe un salasso.

E allora il sindaco Mastella adesso deve spiegare quanta acqua buonissima del Biferno viene trasferita nella zona industriale di Ponte Valentino e come viene utilizzata. Qualche spiegazione potrebbe anche darla il presidente del Consorzio ASI, Luigi Barone, impegnato in questo periodo anche a creare i circoli a sostegno della candidatura di Mastella come presidente della Regione Campania.

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