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Nomina Bosco, la Confederazione Unitaria di Base: ” Nomina viziata da divesi motivi di illegittimità”

Nomina Bosco, la Confederazione Unitaria di Base: ” Nomina viziata da divesi motivi di illegittimità”

3 Agosto 2019 | by Alberto Tranfa
Nomina Bosco, la Confederazione Unitaria di Base: ” Nomina viziata da divesi motivi di illegittimità”
Attualità
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il Corpo di Polizia Municipale deve avere, per legge, un Dirigente-Comandante cioè un soggetto che abbia la qualifica dirigenziale, sia contemporaneamente Vigile Urbano con ruoli di vertice che risponde direttamente al sindaco senza “intermediazioni” funzionali.

A Benevento, città complessa sul piano della viabilità e dei servizi da rendere anche per la vocazione turistica, manca proprio questa figura.

Nel 2017, in attesa dell’autorizzazione ministeriale per la nomina del Dirigente-Comandante, il sindaco nominò Comandante il cap. Giovanni Fantasia, il più anziano per esperienza maturata tra gli ufficiali in servizio, per il coordinamento operativo del Corpo dei Vigili Urbani, ma contemporaneamente dovette assegnare l’incarico di Dirigente della Polizia Municipale all’avv. Vincenzo Catalano, capo del Settore Avvocatura.

Poi, il Comune di Benevento è stato autorizzato ad assumere il Dirigente-Comandante, ma non l’ ha fatto.

Anzi, ha addirittura declassato la Polizia Municipale da Settore a semplice Unità Operativa inserita nel nuovo settore Affari Generali assegnato recentemente a Gennaro Santamaria che però, non essendo Vigile Urbano si può occupare solo di aspetti amministrativi ad oggi non ancora definitivi. Contemporaneamente nella nuova Macrostruttura Organizzativa (modificata tre volte in un anno) compare il “Corpo di Polizia Municipale”, collocato nei sistemi di staff del sindaco, quindi extra settore e assolutamente estraneo alla “Unità Operativa Polizia Minicipale”.

Questa è la assurda, contorta, contraddittoria e assolutamente NON funzionale, situazione nella quale i Vigili Urbani devono operare per la decisione dell’amministrazione di trasformare un solo posto di Comandante -Dirigente in due incarichi.

In questo contesto, già viziato da scelte in contrasto con i principi di efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione, si colloca la nomina di Bosco come Comandante del Corpo di Polizia Municipale (senza per ora esaminare i titoli e i meriti) con diretta relazione funzionale con il sindaco, mentre Santamaria è Dirigente della Polizia Minicipale.

C’è rapporto gerarchico tra Santamaria e Bosco?

Se c’è questo rapporto, Bosco non risponde direttamente al sindaco e quindi non è “Comandante”; se non c’è rapporto funzionale tra i due e quindi Bosco scavalca il Dirigente e svolge di fatto le funzioni di Comandante-Dirigente senza averne i titoli.

E’ chiaro, in questo contesto, che il parere formulato dal capo dell’Avvocatura, Vincenzo Catalano, (che fino al mese scorso era anche Dirigente della Polizia Municipale con Bosco comandante facente funzioni) non risolve affatto neppure i dubbi sulla inconferibilità-incompatibilità dell’incarico di “comandante” rispetto al ruolo di sindacalista. A tal proposito basta ricordare che una apposita commissione di studio dell’ANAC ha già fatto rilevare che per gli incarichi affidati a politici o sindacalisti occorre tener conto non solo del D.leg 165/2001 ma anche al D.Lgs 39/2013.

Gabriele Corona, coordinatore aziendale

Alberto Zollo, coordinatore provinciale e membro della RSU

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