“Il Prefetto di Benevento ha convocato oggi il Comune di Benevento, la Provincia, la GESESA, l’ARPAC, la ASL e i servizi Ecologia e Acquedotti della Regione Campania per decidere cosa fare dopo la relazione della società ARTEA che ha accertato, a fine giugno, la presenza di Tetracloroetilene fino a 5,00 microgrammi/litro (Soglia di Contaminazione 1,1 microgr/litro ) nei pozzi scavati appositamente al rione Ferrovia.
La riunione servirà innanzitutto per capire come mai il laboratorio TecnoBios ha trovato negli stessi giorni nell’acqua del pozzo utilizzato da GESESA, collocato a poche decine di metri da quello esaminato da ARTEA, un valore molto più basso del pericoloso inquinante, cioè 1,55 microgrammi/litro. I pozzi pescano ambedue a 40 metri di profondità e quindi non si comprende perché le analisi dei due laboratori privati danno risultati così diversi.
Intanto l’ARPAC ha trovato nell’acqua profonda utilizzata per alimentare gli abitanti nei rioni Ferrovia, Libertà e Centro Storico anche il Bromodiclorometano, un altro composto potenzialmente cancerogeno, con concentrazioni doppie rispetto alla Soglia di Contaminazione.
Il Comune di Benevento ha già deciso di continuare gli accertamenti sul tetracloroetilene per chiedere i risarcimento danni al responsabile dell’inquinamento che permane da oltre 15 anni, ma oggi in Prefettura si torna a discutere la richiesta di chiusura dei pozzi a salvaguardia della salute pubblica, formulata a maggio scorso dal Servizio Ecologia della Regione Campania.
Nel corso della riunione il geometra Ciro Pesacane del tormentato servizio acquedotti della Regione Campania, spiegherà perché non vogliono fornire acqua buona del Biferno a tutta la città di Benevento e come pensano di risolvere la crisi idrica dei pozzi di Benevento con la presunta fornitura di acqua dai pozzi di San Salvatore Telesino. “