Ieri, 11 luglio 2019, giornata, in cui ricorre l’anniversario dell’istituzione della Polizia di Stato, è stata celebrata a Roma, la cerimonia ufficiale di presentazione dei nuovi distintivi di qualifica. Dopo 38 anni, in modo tangibile, si riafferma nella forma e nella sostanza l’identità della Polizia di Stato, quale amministrazione civile ad ordinamento speciale, che ha sublimato i valori ai quali profondamente crede nel motto “Sub Lege Libertas”. Era, infatti, il 1981, allorquando fu ridisegnato lo stato giuridico della Polizia di Stato attraverso il distacco dal mondo militare, consentendo così l’ingresso alle donne e prevedendo una maggiore specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione prodromici a professionalità differenziate. Un epocale conquista che andava sugellata attraverso un segno visibile che ricordasse a tutti, appartenenti e non il significato profondo di una trasformazione lunga, laboriosa e fortemente voluta.
Ed è proprio recuperando tale spirito riformista che a partire da oggi 12 luglio, l’uniforme di oltre 98.000 poliziotti cambierà aspetto, vestendo i nuovi distintivi di qualifica, disegnati dall’esperto di araldica prof. Michele D’Andrea. Ad accomunare passato e presente l’immagine, rivisitata stilisticamente, dell’aquila, emblema dell’Istituzione, che quest’anno compie 100 anni dalla sua prima apparizione sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza risalente al 1919, che, indelebilmente, continua ad esprimere nel tempo, il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui, quotidianamente, ciascun poliziotto difendi diritti e libertà.
Compariranno invece, per la prima volta, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza; la formella, altro esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza ed all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese.
I distintivi, uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.
Con l’adozione di nuovi segni distintivi di qualifica la Polizia rimarca la sua natura di amministrazione civile, tagliando con la tradizione militare da cui storicamente proviene. Un mondo, quest’ultimo, al quale si rapporta , ma con la piena consapevolezza e l’orgoglio di essere qualcosa di diverso”.