Il canestro più bello, e di certo quello più importante, il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ex cestista della Scandone, lo ha segnato ieri notte proprio sul filo della sirena. A pochi minuti dallo scadere delle iscrizioni, infatti, il primo cittadino ha inviato un bonifico di 20mila euro in Lega per completare l’istanza spedita in mattinata dalla società per chiedere di accettare la Sidigas Scandone Basket Avellino nel campionato nazionale di serie B. Due categorie più in basso del suo reale status sportivo, conquistato e difeso sul parquet, e del valore della sua gloriosa storia che parla di 19 magnifici anni vissuti sempre ai vertici della pallacanestro che conta.
Ma così è andata. Con il sequestro d’urgenza, predisposto dalla Procura, dei beni del patron e amministratore unico della Sidigas spa, tra cui un jet e un elicottero privati, conti correnti, appartamenti e immobili di lusso e tutte le quote societarie, lo stesso Gianandrea De Cesare, da ieri non ha più nelle sue disponibilità le risorse per ottemperare agli obblighi contabili della Scandone e di tutte le società rientranti nel suo gruppo.
Per fortuna, al termine di una giornata convulsa, iniziata male e continuata peggio, è arrivato il salvataggio della squadra, altrimenti destinata alla cancellazione. L’importo versato, peraltro, è di 20mila euro, lo stesso previsto per le squadre di serie A, e non di 6mila euro che, invece, è il corrispettivo della prima tranche per la serie B.
L’operazione di salvataggio in extremis di Festa, realizzati con i propri risparmi, è scattata quando anche i soci di minoranza, ormai, non avevano messo mano al portafoglio, neanche attraverso una colletta. Del resto, in questa vicenda, pure gli esponenti politici irpini, parlamentari e consiglieri regionali, non hanno ancora mostrato una vicinanza concreta alle sorti del Basket, ma anche del Calcio Avellino, e, soprattutto dei colori che da sempre rappresentano un capoluogo e l’intera Irpinia.