Il Museo Irpino cambia pelle e con esso il complesso monumentale dell’ex Carcere Borbonico che si rinnova nella sua veste di scrigno funzionale e presenta le nuove sale espositive. Una trasformazione che dà forma e sostanza, ma anche ordine, ad una rilettura del patrimonio storico della provincia per stimolare la conoscenza e la riscoperta del territorio. Nuove acquisizioni, nuovi spazi, nuovi percorsi e nuovi allestimenti sono fruibili da oggi al pubblico nella prestigiosa sede, visitabile dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e nei pomeriggi di mercoledì e venerdì anche dalle 15.30 alle 17.15, con ingresso gratuito.
Stamane il tour di inaugurazione con il presidente della Provincia, Domenico Biancardi, e i consiglieri provinciali delegati, Rosanna Repole e Franco Di Cecilia.
A fare da guida l’operatore museale Gemma Savelli che ha illustrato la nuova disposizione con le sei sezioni dedicate. Si parte da quella sul tema del Risorgimento che racconta la storia dell’Unità d’Italia, da prima che Avellino, nel 1806, diventasse capoluogo di provincia. Sul percorso s’incrocia il padiglione con le celle maschili, gli abiti di fine ‘800 e inizi del ‘900 donati dalla famiglia Fraternali e la collezione privata Zigarelli, che ha dato origine allo stesso Museo Irpino, alla quale si affianca quella del colonnello Salomone, derivante dai suoi viaggi militari in Cina, Giappone, Turchia e Africa. C’è poi la sezione “Irpinia Memoria ed Evoluzione” con oggetti preistorici provenienti dal sito di Madonna delle Grazie, vicino Mirabella Eclano, con la tomba di un importante capo tribù e, tra le altre cose, una moneta aurea di Alessandro Magno. In fondo alla sala, poi, un’istallazione riproducente la Mefite della Valle d’Ansanto e richiami alle città storiche più importanti: Avella, Compsa, l’antica Aeclanum e Abellinum. A seguire troviamo la sala dedicata al medioevo dove spiccano le riproduzioni in scala del castello di Ariano e dell’Abbazia del Goleto.
Tante le cose da vedere, dunque, in una vetrina ad hoc che nasce in quello che vuole affermarsi sempre più come il polo culturale irpino, pronto ad aprire le porte al mondo.