Si è concluso venerdì 28 giugno il tavolo politico di APRO19 ( Roma Auditorium), l’evento che Assoprovider, l’associazione dei provider indipendenti, organizza ogni anno per fare un punto sulla situazione del mercato delle tlc in Italia, tra rischi e opportunità.
Ospite al tavolo, Michele Gubitosa (Movimento5Stelle) ha evidenziato la “necessità di una tutela per i provider indipendenti, che hanno un ruolo decisivo, e lo avranno ancora di più in futuro, per offrire servizi necessari ai cittadini, come la teleassistenza in campo sanitario”: «Da qui a 10 anni chi non sarà connesso alla Rete, non avrà servizi di prima necessità. Come istituzioni, organizzeremo dei tavoli più ristretti con i rappresentanti di Assoprovider per aiutare un settore di vitale importanza per i cittadini».
Presente per la Lega, Francesco Lucianò che ha parlato dell’impegno del partito su vari fronti del mercato tlc, come il completamento delle infrastrutture di Rete, iniziative per offrire più informazione sui temi del digitale, attraverso un percorso scolastico di educazione civica e televisivo con il coinvolgimento della RAI, e soprattutto dei provvedimenti a favore dei piccoli operatori, pensati dal partito: «Stiamo lavorando per favorire dal punto di vista fiscale gli operatori che hanno un numero di collegamenti fissi ridotti e meno numerosi».
Terzo ospite al tavolo, Marco Bellezza (MISE) che ha evidenziato il cambio di approccio dell’attuale Governo nei confronti dei piccoli e medi operatori: «L’intenzione del Governo è di cercare soluzioni per favorire le PMI delle tlc. L’approccio è cambiato: c’è più collaborazione e apertura con realtà come Assoprovider».
Commenta il tavolo politico con soddisfazione, Fulvio Sarzana, moderatore dell’evento: «La politica ha dimostrato oggi di saper ascoltare, ora deve agire con più consapevolezza sui vincoli amministrativi e burocratici che bloccano la crescita delle PMI nel settore. Dopo l’ascolto, ci aspettiamo delle azioni concrete».
Le bugie sul 5G e la killer app
L’evento è stato aperto dall’intervento di Paolo Di Francesco, consigliere di Assoprovider, che già inaugurato un progetto che porterà le prime sperimentazioni del 5G a Busseto Pallizzolo, una comunità rurale siciliana. La sua azienda è fresca vincitrice di Flame, una open call finanziata dalla Comunità Europea.
Nel suo intervento si è soffermato sulle tante menzogne che sono state dette sul 5G: «La più odiosa è che il 5G è uno strumento destinato solo a grandi operatori. Al contrario, è una tecnologia che ha un’architettura che può essere implementata anche da un piccolo operatore, con dei saggi investimenti. Nel 5G si aspetta ancora la killer app, che convincerà i clienti delle compagnie a trasferirsi dal 4 al 5G e pagare di più».
Come combattere il digital divide
Soddisfazione per i risultato dei lavori, anche di Dino Bortolotto, presidente di Assoprovider è da sempre in prima linea nella lotta al digital divide: «Bisogna avere il coraggio di dire basta ai modelli di business che concentrano tutto nelle mani di pochi operatori. Il digital divide si combatte con modelli di business che coinvolgono i piccoli operatori locali delle tlc. Sono proprio loro che da sempre sperimentano nuove tecnologie, collaborano, e si occupano concretamente di portare Internet in zone considerate a fallimento di mercato», ha spiegato.