Approvati dall’Assemblea ordinaria della (Samte) il Piano industriale Strategico ed il Bilancio di esercizio 2018. La riunione si è tenuta presso la Rocca dei Rettori, alla presenza del Presidente della Provincia, Antonio Di Maria, dell’Amministratore Unico, Carmine Agostinelli, e del Revisore unico del conto della Samte, Ernesto Pirone, l’Assemblea dei Soci ha sostanzialmente portato a termine “un’operazione verità” sulla gestione aziendale ed avviato un’operazione di rilancio gestionale. I Soci, hanno individuato una linea di azione strategica per impedire la paralisi della gestione del ciclo dei rifiuti nel Sannio che avrebbe devastanti ricadute sul territorio e, quindi, hanno impostato un’azione di rilancio delle attività. La Società Samte è alla paralisi lavorativa da agosto 2018, cioè da quando è andato a fuoco lo Stir di Casalduni, unico impianto di lavorazione del patrimonio aziendale: l’Assemblea ha dunque preso atto delle gravi criticità in cui versa la Società, in concordato “liquidatorio con continuità aziendale” e ne ha tratto le conseguenze proponendo il Piano industriale che è stato alla fine recepito. Il mantenimento dell’attuale organico della Società, è possibile solo attraverso la ristrutturazione che viene delineata dal Piano industriale, che, oltre a garantire un’elevata efficienza del ciclo provinciale dei rifiuti e della gestione dei vari siti, garantirebbe il livello occupazionale, anche attraverso una riconversione degli attuali profili. In altre parole, “è dimostrato che l’immediata attuazione di quanto previsto nel Piano industriale, garantirebbe, da subito, una drastica riduzione della tariffa, che potrebbe addirittura scendere già nell’anno 2020 ad € 173,69″. Per quanto attiene al personale, va sottolineato che dal 17 agosto 2019, non si avrà più modo di usufruire della Cassa Integrazione Ordinaria, utilizzata, seppur in misura ridotta, per tutto il periodo ammissibile”. E’ pertanto necessario, (si legge nella nota) che Samte ed il socio unico Provincia di Benevento “chiedano al Ministero del Lavoro di voler accordare una Cassa Straordinaria, nelle more della ristrutturazione prevista dal presente Piano e della ripresa del ciclo di lavorazione, onde evitare un licenziamento collettivo”.Il Piano, in sintesi, prevede, da un lato, la riapertura dello STIR di Casalduni, con un pieno utilizzo di strutture e risorse umane e dall’altro, la riapertura della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Per lo STIR si prevede il ripristino di una linea di tritovagliatura, l’attuazione delle modifiche AIA, il trattamento delle ecoballe ex CDR, la realizzazione di un impianto di trattamento reflui ad alto carico attuazione dell’Accordo di programma tra Regione, Provincia e Samte, che prevede la realizzazione dell’impianto di compostaggio presso lo STIR di Casalduni. Per la riapertura della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte occorre ultimare il piano di caratterizzazione; realizzare i lavori finalizzati e regimentare in modo ottimale le acque superficiali del sito, rinnovare l’ Autorizzazione Integrata Ambientale; chiedere la rimozione formale dei sigilli da parte dell’Autorità Giudiziaria.