di Enzo Colarusso
Una conferenza stampa di chiarimenti, avulsa quasi del tutto dai classici connotati da polemica politica. Umberto Del Basso De Caro ha chiamato a raccolta, in un sabato balneare, stampa e partito democratico di sua stretta osservanza, per puntualizzare su alcuni passaggi legati ai cantieri, appaltati e in corso di assegnazione, e che hanno a che fare con le grandi opere che ineriscono il Sannio e i tanti investimenti profusi. “Amo che a parlare siano le carte” dice il “Capataz democratic” e Anas e Cipe sono gli unici attori che denotano inequivocabilita’ di giudizio e merito”. E qui De Caro passa in rassegna i dati. “Lo sblocca cantieri evidenzia l’intenzione del Governo di snellire i tempi burocratici e ne siamo contenti”, attacca l’ex sottosegretario, che avoca a se il merito di tutto ciò che si è prodotto prima del 18 giugno del 2018.
Alta Capacità Napoli Bari. “I primi lotti, Napoli Cancello, Cancello Frasso Telesino sono già appaltati e i lavori iniziati; per gli altri, da San Lorenzo Maggiore ad Apice l’appalto è assegnato e l’inizio dei lavori è previsto per il 2020. 60 mesi per la realizzazione, tanto prevede il contratto fra Rfi e le ditte appaltatrici, 3 miliardi e 600 mln di euro l’investimento complessivo” De Caro passa poi al discorso relativo alle strade. “Entro il 18 giugno sarà sottoscritto il contratto Anas per complessivi 48 mln per quanto attiene l’ultimo tratto della Fortorina. Per quanto attiene la Telesina sono a disposizione 400 mln per il raddoppio, partendo da Benevento, del tratto che va dal capoluogo fino a San Salvatore Telesino. Particolarità, tiene a precisare De Caro, non vi sarà alcun pedaggio per i complessivi 37 km del nuovo tracciato”. Collegamento stradale Bn-Ce. Qui sarà attuato, con una spesa prevista di 150 mln di euro, il collegamento tra la variante di Caserta e la tangenziale di Benevento, passando attraverso la Valle Caudina e baipassando l’abitato di Arpaia tramite la pedemontana che permette di collegarsi in Val Suessola in prossimità di Arienzo. Tempi previsti, 2022. Finalino sulla possibile nuova stazione di Benevento. Abbattere l’attuale, su cui c’è un veto da parte della Soprintendenza in virtù della funzione storico-architettonica di una struttura sorta durante il Fascismo e che risente dello stile tipico di quell’epoca. De Caro è come sempre pragmatico. “Bisogna distinguere le opere di pregio da ciò che pregio non ha. La stazione a mio avviso non ne ha e rifiutare i 50 mln che Rfi mette a disposizione per rifare daccapo la stazione è a mio avviso insensato. Sono per le opere da realizzare, esse creano lavoro e si sa che il lavoro è l’obiettivo assoluto. Anche Mastella è d’accordo, per cui creeremo un movimento di opinione capace di raggiungere obiettivi concreti a totale vantaggio della collettività”.