Un convegno e una mostra per ripercorrere la storia della figura del geometra. Una professione nata 90 anni fa e che oggi ha ampliato il suo raggio d’azione, nonostante la stasi dell’edilizia. Dalla terra all’ambiente, dalle costruzioni all’energia, dal tecnologico all’informatico. La gamma dei settori in cui il geometra può trovare una prospettiva occupazionale è stata al centro del convegno svoltosi presso il Museo del Sannio, intitolato “Incontriamo il futuro: geometri,90 anni di professione”.
L’iniziativa promossa dal Consiglio nazionale e dal Collegio provinciale ha coinvolto studenti delle scuole superiori, docenti dell’Università del Sannio, tecnici ed aziende. Il dibattito è stato animato dai dirigenti scolastici degli Istituti Superiori “Galilei Vetrone” di Benevento e “Sant’Alfonso Maria De’ Liguori” di Sant’Agata dei Goti, Grazia Pedicini e Maria Rosaria Icolaro, dal Presidente del Collegio dei Geometri del Sannio, Giampaolo Biele. Le conclusioni sono state affidate ad Ezio Piantedosi, Vice Presidente Nazionale.
Il cambiamento del nome della scuola in “Costruzioni, Ambiente e Territorio” si è reso necessario per rendere più chiaro e concreto il ventaglio reale dell’evoluzione di una professione sempre più al passo coi tempi. “Il nostro istituto ha una lunga storia -ha sottolineato Pedicini- ed ha ancora tante potenzialità, perché gli orizzonti si sono allargati. Per continuare il suo cammino c’è bisogno di innovazione, della collaborazione delle imprese, dell’ordine professionale, di un rinnovato rapporto con l’università”.
La riflessione sul ruolo attuale del geometra è stata arricchita da una mostra allestita presso la Biblioteca Provinciale dagli allievi delle classi IV A, IV C e V A dell’Istituto “Galilei Vetrone”, coordinati dai docenti Giuseppe D’Agostino e Nicola Esposito. Per la preparazione del convegno ha collaborato Ignazio De Lucia. Lo scopo dell’esposizione dedicata a “Strumenti Topografici e Cartografia” è stato quello di mostrare la tecnologia utilizzata nel tempo, attraverso goniometri, teodoliti, tacheometri, basette e tripodi .Di fronte ai gravi rischi che corre l’ambiente in cui viviamo, il geometra del futuro avrà anche la funzione di “sentinella del territorio”.