Revocato il blocco dell’impianto di depurazione del pozzo consortile dell’Asi. La notizia è stata confermata dallo stesso presidente Barone che ha indetto una conferenza stampa per spiegare meglio le evoluzioni ultime di questa incresciosa vicenda legata al cromo nelle falde acquifere di Ponte Valentino, dopo la rottura di una tubatura all’interno dell’azienda Leonardo. I valori della sostanza chimica incriniminata sono sensibilmente regrediti, da 800 a 450 per Leonrado, mentre per Nestlè e Rummo la contaminazione è molto blanda. I rilevamnenti Arpac e di altre società del settore hanno dato esiti favorevoli ad una revoca dell’ordinanza della Provincia circa l’attingimento di acqua dai pozzi ma la decisione resta legata alla ufficialità stessa delle analisi. Barone, che aveva chiesto l’intervento della Regione, appare più rilassato. Il problema più grande resta la posizione di Nestlè la cui presenza in Asi è strategica e nessuno pare prendersi la responsabilità di assumere decisioni che ne possano mettere in discussione la permanenza. Barone ha anche reso noto che i Carabinieri Forestali hanno attinto documentazione, su dispisizione della Procura della Repubblica, competente il PM Tillo, che ha aperto una inchiesta, presumibilmente per disastro ambientale.
