Uiltec, Ugl Energia e Femca Cisl chiamano al senso di responsabilità i Comuni soci di Alto Calore. “Se si vuole realmente mantenere la gestione della risorsa idrica pubblica – si legge in una nota sindacale – la prima cosa da fare è approvare il bilancio che consentirebbe all’Acs di continuare il percorso verso una possibile ripresa. I risultati prodotti in questi dieci mesi di amministrazione Ciarcia sono positivi e lasciano ben sperare per il futuro dell’azienda. Le guerre politiche non possono condizionare, a prescindere, l’approvazione del bilancio d’esercizio. Se domani non dovesse passare il consuntivo 2018 significherebbe mettere a serio rischio le prospettive della partecipata di corso Europa. Una situazione gravissima che coinvolgerebbe 300 famiglie e metterebbe in allarme fornitori e banche. Se è vero che tutti vogliono l’acqua pubblica bisogna evitare di creare ulteriori rischi per Alto Calore Servizi. I problemi politici dovranno necessariamente essere rinviati magari ad una prossima assemblea, individuando una data certa già nell’incontro di domani”.
Ma non è tutto. “Utilizzare la gestione di un servizio essenziale per la vita di tutti – affermano i rappresentanti sindacali interni di categoria – allo scopo di fare le solite meline politiche, che non hanno nulla a che vedere con gli interessi della collettività, è da irresponsabili. I Sindaci soci domani dovranno, per la prima volta, ragionare negli interessi della collettività, considerando che fino ad oggi hanno fatto solo gli interessi della politica. Basta vedere i Consigli di Amministrazione che hanno votato in passato”.
L’appello ai primi cittadini del comprensorio è stato condiviso da Vito Guerriero e Giacomo Minerva (Uiltec), Faustino Puzo (Ugl Energia), Michele Vecchione, Luigi Bocchino e Massimo Sapia (Femca Cisl).