Il totale degli addetti, invece, lo scorso anno è stato di 50.298. Il raffronto presenta anche una serie storica rispetto al 2013, quando il numero di lavoratori nelle attività era di 48.752, con una crescita del 3,2% che tradotto in termini assoluti vuol dire 1.546 assunti. I numeri, ovviamente, non tengono conto del lavoro nero, realtà che esiste e non può essere ignorata. Un risultato che raffrontato con le altre province della Campania non è brillantissimo. La comparazione più realistica è con l’Irpinia che supera il Sannio in tutti i dati. Gli addetti totali sono più di 75mila (25mila in più di Benevento), la crescita tra 2017 e 2018 è dell’1,1% e quella dal 2013 è del 10,5%. Insomma la provincia di Avellino viaggia su numeri decisamente più alti così come il resto della regione. L’analisi ci restituisce anche una rapida fotografia dei settori con più impiegati. Nel Sannio domina il campo del commercio all’ingrosso, al dettaglio e delle riparazioni auto che conta 10.708 addetti. Seguono agricoltura e attività manifatturiere con rispettivamente 8.840 e 8.100 lavoratori. Al quarto posto il comparto delle costruzioni con quasi 6mila addetti e chiudono i servizi di alloggio e ristorazione con 4mila impiegati. Infine l’Eurostat, ufficio statistico dell’Ue, ha stilato una classifica di 280 Regioni europee con il tasso di disoccupazione di almeno 13,8%, di queste regioni cinque sono in Italia e tutte al Sud: parliamo di Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, che spiccano fra le altre dieci anche perché detengono il tasso di disoccupazione giovanile fra i 15 e i 24 anni più altro d’Europa.