“Alla cortese attenzione di Sua Eccellenza il Prefetto di Benevento
Dr. Francesco Antonio Cappetta
p.c. Al Gabinetto del Ministro degli Interni
p..c. Al Corpo Forestale dello Stato di Benevento
p.c. Al NIPAF di Benevento
p.c. All’ARPAC di Benevento
p.c. All’ASL BN1
p.c. Alla Procura della Repubblica c\o il Tribunale di Benevento
Eccellenza,
mi permetto di disturbarla come cittadino di Benevento, esponente della società civile e soprattutto come ex Presidente del C.d.A. di ASIA Benevento, l’Azienda in House del Comune di Benevento deputata alla raccolta dei rifiuti e spazzamento.
Il crescente deterioramento della qualità della vita nella nostra Città è sotto gli occhi di tutti : c’è allarme non soltanto per la microcriminalità che crea insicurezza, ma anche per il degrado delle periferie e del Centro Storico, l’inadeguadezza dei servizi e delle attrezzature, la congestione del traffico, la trascuratezza o per meglio dire l’incuria del verde, la carenza dell’arredo urbano, il trasandamento dei luoghi emblematici, l’imbruttimento del paesaggio urbano, l’aumento delle tariffe per servizi non giustificati dalla qualità dell’offerta,( e questo dai rifiuti sino alla qualità dell’acqua potabile), che creano disaffezione nel cittadino e tendono ad alimentare forme di protesta, se non di ribellione. In fondo, la sporcizia degli spazi pubblici, l’imbrattamento dei muri, il danneggiamento della segnaletica e dell’arredo urbano, la sosta selvaggia ed altri incivili comportamenti non sono che espressioni di risentimento, se non di odio, verso una Città che piace sempre meno e dalla quale si tende del resto a fuggire.
Assistiamo da un lato all’iniziativa privata ( associazione di via, di quartiere) che si mobilita per recuperare, riqualificare, rivitalizzare gli spazi pubblici emblematici e brani di abitato, rinfocolando l’interesse per una città più vivibile ed educando i cittadini alla cultura del bello, dall’altro all’inerzia dell’iniziativa pubblica incapace non solo di progetti di riqualificazione urbana e di miglioria ambientale ma anche di preservare in modo autorevole l’esistente, la distruzione dell’Auditorium della Spina Verde è l’ultimo episodio sconcertante di una qualsivoglia progettualità di tutela ambientale.
Le foto che troverà accluse alla presente, frutto del mio girovagare professionale nella Città, sono emblematiche per configurare il grado di degrado, scusi la cacofonia, ambientale in cui siamo giunti : e badi che non sono discariche abusive ma bensì le isole ecologiche gestite da ASIA per la raccolta differenziata stravolte, da una scellerata gestione in quanto,nella progettualità originaria, era prevista la presenza degli operatori con manufatti industriali per la raccolta ben diversi dalle attuali campane inefficaci e inefficienti. Come aggravante alcune di queste improbabili isole ecologiche sono in prossimità di terreni coltivati e finanche di una struttura Ospedaliera in Ponte delle Tavole dove i rifiuti sostano per giorni con perdita di colaticcio che in questo caso potrebbe essere già percolato ( questo lo dico soprattutto agli altri Enti che mi leggono per conoscenza). Tra l’altro la trascuratezza di quest’ultimo luogo, l’assenza di qualsiasi sorveglianza ha fatto si che il degrado determini forme di microcriminalità stanziale come il meretricio.
E’ chiaro che tutto ciò dipende soprattutto dalla inciviltà di pochi che però finisce per colpire e danneggiare la civiltà dei molti dal momento che l’Azienda a tanto preposta non provveda nei tempi e nei modi previsti dalla legge alla tutela ambientale. In soldoni voglio dire che se queste, come le campane disseminate in Città per la raccolta del vetro, fossero terra di nessuno va bè trattasi di discariche abusive a cielo aperto ma se l’area è individuata come gestione ASIA essa ha il sacrosanto dovere di garantire la raccolta del rifiuto e soprattutto l’igiene del sito.
In una Città che già vive con angoscia la presenza del tetracloroetilene e dei nitrati nelle acque a servizio, che deve sopportare l’incuria del verde con aumento del rischio di pollinosi per i cittadini, che deve subire le devastazioni vandaliche di strutture pubbliche, ( il Comune non è capace non solo di educare le nuove generazioni ma neanche di garantire un minimo di videosorveglianza preso com’è da feste e festicciole , il famoso e mai tramontato pane et circenses, ma qui il pane è stato sostituito dal purgamentum),, che deve convivere con l’incubo delle polveri sottili perché non si è in grado di assumere iniziative drastiche e coerenti, la qualità della vita è divenuta talmente scadente che al turismo di ritorno sembra di essere stato sbalzato in un altro continente o in un’altra dimensione come attore di un videogame.
Mi rivolgo a Lei soprattutto per le nuove competenze affidateLe dal decreto sicurezza, il così detto decreto Salvini perché lieti della Sua presenza nella nostra ex bella Città vorremo, per orgoglio e doveri di ospitalità, offrire alla più alta carica dello Stato presente sul territorio un habitat per cui valga la pena operare in modo proficuo.
L’occasione mi è grata per inviarLe i miei più cordiali saluti Dr. Lucio Lonardo”.