Il professore Pierpaolo Forte, ordinario di diritto amministrativo, è il direttore della Biblioteca centralizzata dell’Università del Sannio. La nomina da parte del rettore Filippo de Rossi arriva a seguito dell’istituzione di una biblioteca unica di ateneo che accorpa a Palazzo de Simone tutti i poli bibliotecari, finora decentrati presso i dipartimenti. È stata inoltre nominata la Commissione di Ateneo per la Biblioteca composta dai professori Lorella MT Canzoniero, Mariano Gallo e Rosanna Pane. La biblioteca centralizzata nello storico palazzo di Piazza Arechi II nasce per ragioni di efficienza. In un unico posto saranno, infatti, accessibili i patrimoni librari delle ex biblioteche dipartimentali. Si tratta di circa 80mila unità bibliografiche, oltre ai circa 20mila volumi che resteranno conservati nel pozzo librario situato presso la struttura universitaria di Via delle Puglie. Unisannio dispone anche di una biblioteca digitale che integra le diverse aree culturali presenti nell’ateneo. La consultazione dei testi e delle riviste in formato digitale è possibile dai computer collegati direttamente alla rete interna di ateneo ma anche dall’esterno. Unisannio aderisce anche a SHARE, la piattaforma comune di accesso ai servizi bibliotecari condivisi delle Università della Basilicata, degli Studi di Napoli “Federico II”, Napoli “L’Orientale”, Napoli “Parthenope”, Salerno e del Sannio. “Sono lusingato di questa nomina – ha dichiarato il prof. Forte – e ringrazio il rettore per averla voluta. Sono molto lieto di poter collaborare con i colleghi della Commissione Biblioteca e con tutte le persone che lavorano ad ogni titolo al Sistema Bibliotecario di ateneo, con cui, sono sicuro, avremo modo di impegnarci per curare al meglio uno dei presidi fondamentali dell’accumulo e della trasmissione delle conoscenze per la nostra università e per il territorio e per rendere al meglio fruibile il patrimonio librario e documentale che ci viene affidato, indispensabile supporto alla qualità della ricerca e della didattica.
Mi auguro che il nostro lavoro possa concorrere, perciò, alla efficace, intelligente disponibilità delle risorse, e ad una ampia diffusione del sapere, in un’epoca nella quale la conoscenza è sempre più chiaramente fattore determinante di sviluppo personale, sociale, culturale ed economico”.