Era un bambino allegro, intelligente, molto bravo a scuola e di carattere dolce e sensibile, al punto tale che, quando frequentava la quarta elementare, aveva scritto una lettera al presidente Berlusconi chiedendo aiuto per la sua famiglia che viveva in una casa semplice tra le campagne della frazione di Iannello, nei dintorni di Crotone. Era amante del calcio e sul campo di calcio ha perso la vita. Era la sera del 25 giugno del 2009 quando due sicari irruppero proprio sul campetto di calcio dove stava giocando a pallone anche Dodò, nella contrada Margherita, alla periferia nord di Crotone. Obiettivo dell’azione era Gabriele Marrazzo, un emergente della mala locale, che fu ucciso sul colpo. I killer, però, incuranti dei possibili bersagli di quell’agire scellerato, spararono all’impazzata, ferendo anche altre nove persone, tra le quali il bambino. Dodò non mori sul colpo ma con un calvario durato tre giorni in ospedale, lottando tra la vita e la morte. E oggi Libera Benevento ha voluto omaggiare la figura del piccolo calciatore con la inaugurazione enascita di un presidio nella scuola Sant’Angelo a Sasso “Domenico Gabriele detto Dodò”.
La scelta di intitolare il Presidio a Dodò nasce dall’esigenza di ricordare una giovane vittima innocente di un agguato durante una partita di pallone. L’estrema drammaticità delle circostanze che hanno contrassegnato lo svolgimento dei fatti ha turbato fortemente gli alunni dell’Istituto Comprensivo Sant’Angelo a Sasso, così vicini a lui per età e passione sportiva.Così Michele Martino Referente Libera Benevento.
A portare la testimonianza del figlioletto il signor Giovanni segnato dalla prematura scomparsa del figlio. Con lui Giovanni porta un messaggi chiave per i giovani di oggi e gli adulti del domani.