Nella conferenza stampa indetta questa mattina da Renato Pizzuti, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Pio, inevitabile intervento sulla vicenda legata all’Ospedale di Sant’Agata de’ Goti, il Sant’Alfonso Maria De’ Liguori. Oggi era in programma la riattivazione del reparto di Ortopedia: un’apertura a metà perché il reparto è stato accorpato a quello di Chirurgia. Da qui la decisione dello sciopero della fame da parte del Comitato “Curiamo la Vita”.
Io come direttore generale non faccio altro che adottare i provvedimenti consequenziali ai provvedimenti regionali – ha sentenziato Pizzuti. Non ho nessuna responsabilità rispetto alla programmazione del presidio di Sant’Agata de’ Goti, anzi la possibililità di riaprire l’abbiamo offerta noi ai prefetto per cercare di venire incontro alle richieste della popolazione. IL governatore della Campania ha detto che c’è stato un problema nella programmazione regionale, attendiamo De Luca che ha promesso di venire in queste zone nei prossimi giorni presentando inoltre un’altra programmazione che tenga conto delle richieste dei cittadini”.
Per il dg è entrato nel merito: “Ci sono delle leggi dello stato che definiscono gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera (decreto misteriale 70/2015), poi la Regione Campania contestualizza questa indicazione nazionale sul territorio. Il mio potere è zero. Mi sono fatto portavoce di varie richieste, ma è la politica a confrontarsi con la legge e fare la programmazione. Io non partecipo a nessun tavolo, non è di mia competenza. Anzi per quanto riguarda la protesta di Sant’Agata ho fatto quello che potevo fare per andarle (le attiviste del comitato) incontro perchè mi dispiaceva umanamente
Reparto di Ortopedia: “Secondo la programmazione regionale il reparto non doveva esserci, io l’ho riattivato,poi in attesa dei provvedimenti regionali. Può darsi che i provvedimenti regionali prevedano una “grande” Ortopedia e allora si riattiva completamente. Vanno assunti medici, da due anni ci sono due ortopedici. Mi chiedono come si faceva prima. Gli ortopedici sono un’altra categoria, come gli anestesisti che quando si indice un concorso non si presentano. Se non vengo perchè ce ne sono pochi è difficile poter avere un reparto. Possiamo provarci, basta che la regione decida e noi lo faremo. Io sono a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche recandomi dalle donne del comitato”