Continua senza sosta la protesta del Comitato “Curiamo la vita” di Sant’Agata de’ Goti, dove da sabato diversi cittadini, incatenati, sono in presidio dinanzi all’ospedale “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori”, oggetto di continui tagli. Per alcune di loro, tra cui la stessa presidente del comitato, continua anche lo sciopero della fame. Ma nonostante un leggere malore accusato negli ultimi giorni, ieri hanno dato vita alla manifestazione “Rianmiamo il Sant’Alfonso”. Un’iniziativa energica che ha coinvolto più di 500 persone: semplici cittadini, istituzioni (dai parlamentari pentastellati Maglione e Ianaro ai diversi sindaci del comprensorio) ma anche autorità religiose (presente il Mons Domenico Battaglia) e associazioni. Attraverso la presidente Mena Di Stati, il comitato ha chiesto chiarezza alle istituzioni, dal ministro della Salute Grillo al presidente De Luca invitati a visitare l’ospedale santagatese, e ai cittadini un gesto significativo: consegnare spontaneamente le proprie tessere elettorali . “Vogliamo – dicono – un ospedale degno di essere definito tale, con un Pronto Soccorso nella rete del 118 e tutti quei reparti previsti per un presidio ospedaliero di base con Medicina, Chirurgia, Ortopedia, Cardiologia e Rianimazione”. “Bisogna costruire un percorso di solidarietà e giustizia sociale, non rubate il segno e il sogno della speranza di queste donne che difendono il diritto di tutti alla salute” ha sottolineato il mons Battaglia. Sul caso sono intervenuti anche diversi esponenti del mondo politico, tra cui la consigliera regionale del M5S Valeria Ciarambino che ha puntato il dito contro il governatore nonché commissario della sanità in campania, Vincenzo De Luca: “IL caso dell’ospedale di Sant’Agata è l’ultima vergonosa presa in giro di De Luca sulla pelle dei cittadini”