Sannio territorio fragile dove i rischi geologici sono una realtà da contrastare per evitare che eventi come l’alluvione del 2015 non accadano più.Recenti studi, però, hanno dimostrato che il 20 per cento del territorio beneventano è interessato da frane mentre circa 80 km di arterie stradali presentano fenomeni di frana. In 12 centri abitati ci sono frane da considerare attive e la buona parte dei comuni ricade in aree con la massima pericolosità sismica e con costruzioni molto vulnerabili.. Di fronte ad uno scenario del genere diventa necessario dunque informare e fare prevenzione. E di questo si è discusso all’ Auditorium Di Sant’ Agostino nell incontro “I territori e i rischi geologici ambientali” promosso dall Unisannio e che ha visto la partecipazione tra gli altri del presidente della Commissione “Grandi Rischi” Gabriele Scarascia Mugnozza e del capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli: “Al di là degli interventi strutturali che non riguardano noi, come Protezione Civile possiamo fare molto per gli interventi strutturali e cioè l’allertamento della popolazione. I sindaci devono essere supportati e per questo chiedo loro di valutare continuamente i rischi del territorio e pianificare per prevenire e intervenire se ci sono emergenze. In Italia abbiamo un sistema di allertamento efficace, quello che manca è la comunicazione di ultimo miglio, oltre alla pianificazione dei piani comunali di Protezione Civile. Stiamo lavorando per questo
Occorre mettere in sicurezza il territorio e per questo – sottolinea Borrelli – le amministrazioni comunali devono lavorare seguendo le linee guida dettate dalla protezione civile. Immediata la risposta del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, presente all’evento e da sempre sensabile al tema dell’allerte meteo e spesso preso di mira per le decisioni adottate. Per il primo cittadino sannita, è necessario una forte connessione tra gli enti coinvolti: La questione importante è quella della collaborazione con la Protezione Civile Regionale perchè spesso dicono una cosa e noi, poi, dobbiamo prendere decisioni che vanno in direzione ospposta. Occorre una relazione forte tra gli istituti. L’unico elemento che unisce è quello della prevenzione ma bisogna fare uno sforzo notevole“