Riguardo al problema della qualità dell’acqua della città di Benevento erogata ai cittadini del Centro storico e dei rioni Libertà e Ferrovia, il MoVimento 5 Stelle ha prodotto due interrogazioni a risposta scritta: la n.4/01828 del 10:12.2018, indirizzata dalla parlamentare e docente di farmacologia Angela Ianaro ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, ed un’altra del 18 dicembre scorso, rivolta dall’eurodeputato Piernicola Pedicini al Presidente del Consiglio Europeo.
Ad esse si è aggiunta la consegna di un dossier-tetracloroetilene consegnato dalle scriventi consigliere al Ministro Costa in occasione della sua venuta a Benevento lo scorso 11 febbraio.
L’allarme tetracloroetilene nei pozzi Campo Mazzone e Pezzapiana, fatto proprio da soggetti istituzionali e non, richiede interventi urgenti e mirati, che possano riportare tranquillità tra i fruitori di un servizio idrico giustamente oggetto di intensificati esami.
La presenza del predetto “alogenuro organico” probabilmente cancerogeno, detto anche percloroetilene (PCE), è attestata anche storicamente dall’Arpac nel pozzo Pezzapiana dal 2003, ma non ne è stata ancora verificata la provenienza.
Il pericoloso inquinante raggiungerebbe la falda posta a cento metri di profondità.
Ad inizio del mese corrente, l’Amministrazione Mastella, sottolineata l’assenza di richiesta da parte degli Enti preposti delle procedure di competenza comunale indicate dal D. Lgs.152/2006, ha “comunque incaricato i propri uffici” di avviare iniziative ed indagini per individuare l’origine delle possibili fonti di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzone, “tanto al fine di assumere eventuali provvedimenti cautelativi a salvaguardia della salute pubblica”.
Preso atto della disponibilità del Comune ad andare oltre i periodici accertamenti analitici delle acque, i cui recenti risultati di PCE oltre la soglia consentita sono stati ricondotti dall’Arpac ai limiti imposti, “valutando i valori dell’incertezza di misura stimati”, il MoVimento 5 Stelle, in spirito costruttivo, propone al Sindaco di affidare all’Università del Sannio l’incarico di redigere il Piano di Caratterizzazione delle zone dei pozzi Campo Mazzone e Pezzapiana, richiedendo apposito contributo economico alla Regione Campania, che lo ha concesso giorni fa per analogo problema al comprensorio Solofra-Montoro, per il quale è prevista una messa in sicurezza di pozzi tramite impianti con filtri a carboni attivi.
Il Piano di Caratterizzazione, contemplato dal titolo V parte quarta del D. Lgs 152/2006 (Codice dell’ambiente), è la prima fase di una caratterizzazione ambientale che si identifica nell’insieme delle attività che permettono di ricostruire fenomeni di contaminazione a carico delle matrici ambientali, in modo da ottenere le informazioni di base a supporto delle decisioni realizzabili e sostenibili per le eventuale messa in sicurezza e/o bonifica definitiva.
Nel caso del Piano di Caratterizzazione finanziato in Campania, il Comune di Solofra è stato individuato come soggetto attuatore, affiancato da Regione ed Ente idrico campano.