“Crediamo fermamente nella giustizia italiana e vogliamo che venga applicata nel modo giusto!”. Sono le parole di Franco, compagno di Antonella Tuosto la 36enne gravemente ferita la notte di Capodanno da un petardo esploso a Sant’Agata de’ Goti. Una missiva che arriva direttamente al Ministro della Giustizia Bonafede al fine di mantenere alta l’attenzione su di un episodio che non venga poi lasciato nel dimenticatoio. Antonella ora sta bene, il peggio è passato, ed è impaziente di ritornare a casa e di riprendere la sua vita in quanto le terapie riabilitative a Villa Margherita dove è ricoverata hanno migliorato l’apparato respiratorio e la piena autonomia motoria della giovane donna sfortunata affidando cosi ai social la sua convalescenza e i suoi pensieri. La famiglia sottopone al Ministro il caso della 36enne, che la notte di Capodanno fu colpita al petto da una scheggia di circa sei centimetri prodotta dall’esplosione del botto fatto esplodere all’esterno della tendostruttura da un appuntato dei Carabinieri, finito dapprima agli aresti domiciliari per il fatto poi rimesso in libertà dal Riesame. Una lettera in cui la famiglia chiede giustizia e l’attenzione dell’uomo del Governo affinchè segua da vicino la storia di Antonella e l’evolversi della vicenda, “non vogliamo, concludono i familiari di Antonella,avere un altro Processo Vannini”.