Segue servizsioNon è proprio la risposta che ci si potrebbe aspettare, al di la dell’attuale incarico del dottor Cantone, in merito ad una decisione che sconcerta e che indigna e cioè quella di togliere la scorta ad un uomo come Sandro Ruotolo, da sempre impegnato in prima linea contro il crimine organizzato e da qiesto cobndannato a morte. Sconcerta anche per il fatto che lo stesso Cantone è stato uno di quei magistrati in prima linea e lui stesso fatto oggetto di minacce esplicite da quello stesso Clan dei Casalesi che ha promesso morte certa a Ruotolo. Al dottor Cantone sarebbe bene ricordare che la decisione non l’hanno presa i giornali ma un preciso indirizzo politico-idelogico che trova ispirazione nella attuale linea del Viminale e che confligge con tutte le impostazioni sin qui seguite in materia di protezione individuale da pericoli connessi all’azione di contrasto al crimine. Lo stesso dicasi per Saviano, ormai nel mirino dell’Uomo dei giubbotti, il ministro Salvini, e per molti, magari poco noti, che dal sistema di protezione sono tutelati. Non vorremmo pernsare che Cantone, al quale l’incarico è dato dal Governo, abbia voluto preservarsi evitando di esprimersi, sarebbe triste, davvero triste.