In vista del tavolo di confronto che si riunirà martedì in Prefettura per discutere della questione smog ad Avellino, e dell’inquinamento proveniente nei comuni della sua cintura urbana, le associazioni ambientaliste che da anni seguono con attenzione la vicenda diffondono una lettera aperta inviata a tutte le istituzioni interessate e ai cittadini dell’ampio comprensorio.
“Avellino ha il livello medio di polveri sottili PM10 più alto in Italia (Rapporto Mal’Aria 2019 – Legambiente1 ). Con un valore pari a 42 μg/mc, Avellino supera perfino Torino (41,9), Milano (39,8) e numerose altre città della Pianura Padana collocate in realtà ben più antropizzate e industrializzate. Se da un lato è nota la risonanza mediatica per gli sforamenti delle polveri sottili delle grandi città metropolitane, risulta preoccupante l’assenza di un profondo dibattito pubblico circa la grave condizione dell’area di Avellino. Il motivo degli allarmanti dati concernenti la nostra città e per i quali non sono rispettati i limiti previsti dalla legge è sempre lo stesso: questo è ciò che accade quando si concentrano le emissioni inquinanti da fonti domestiche, agricole, dei trasporti e industriali in una valle chiusa da monti e colline e con scarso vento. Sono note infatti le condizioni orografiche e metereologiche che caratterizzano la Valle del Sabato e che comportano pertanto il ristagno al suolo delle polveri sottili (si veda anche il fenomeno della cosiddetta “inversione termica”). È bene essere chiari: di inquinamento ci si ammala e si muore. Sono innumerevoli ormai le evidenze mediche e scientifiche in materia da cui tra l’altro derivano in primis i richiami dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta di scorie ambientali contenenti metalli pesanti, ossidi di azoto e altri inquinanti identificati come pericolosi e alla base di molte malattie, non solo tumori. Vivere e – con riferimento alle generazioni più giovani – crescere in un ambiente inquinato è riconosciuto tra i fattori che riducono le aspettative di vita per gli abitanti dei territori coinvolti. Al riguardo, è utile richiamare come l’aria inquinata sia “democratica”; essa infatti non conosce distinzioni tra quartieri e aree ricche o povere, avendo un impatto sostanzialmente su tutta la popolazione di circa 100.000 abitanti nell’area vasta dei Comuni che Voi amministrate. Considerato quanto sopra e in vista della Vostra riunione del 5 febbraio p.v. presso gli uffici del Prefetto, chiediamo che sia dedicata particolare attenzione alle gravi condizioni in termini di polveri sottili per le relative conseguenze mediche e di salute pubblica, prima ancora che ambientali.
Pertanto, nel rilevare la scarsa validità di estemporanei blocchi alla circolazione veicolare (es. domeniche ecologiche) il cui limite è 1 Media dei valori medi annuali di PM10 (μg/mc) registrati dalle centraline urbane nel 2017 – Rapporto Mal’Aria Legambiente, pagina 29, disponibile al link: https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/malaria2019_dossier.pdf dovuto al fatto che il traffico automobilistico sia solo una componente non maggioritaria tra le fonti di inquinamento ad Avellino, chiediamo che nel Vostro incontro siano presi degli impegni espliciti circa 3 priorità non più rinviabili:
1. presentare una richiesta condivisa e congiunta agli enti competenti ed in particolare all’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale della Campania – ARPAC per la collocazione di una centralina permanente e funzionante di rilevazione delle polveri sottili nei pressi del nucleo industriale di Arcella – Pianodardine, similmente a quanto già presente presso la scuola Dante Alighieri in Via Piave ad Avellino,
2. presentare e sostenere in ogni sede istituzionale una revisione organica delle limitazioni all’immissioni di inquinanti nell’aria nella Valle del Sabato che tenga conto delle particolari condizioni orografiche e climatiche e che non sia limitato alle sole emissioni da traffico veicolare,
3. istituire un tavolo permanente sulle polveri sottili con incontri di aggiornamento almeno trimestrale e con il coinvolgimento della comunità medica, scientifica e associativa per la valutazione degli effettivi impatti delle politiche intraprese e delle eventuali iniziative correttive. È utile al riguardo notare gli esempi di realtà limitrofe come ad esempio il Tavolo dei Comuni dell’area Nolana in cui proprio recentemente sono state prese decisioni “in base alle specifiche peculiarità ambientali ed urbanistiche”. A fronte degli allarmanti dati di sforamento dei limiti massimi previsti dalla legge, delle soluzioni possono e devono essere apportate. Al riguardo Vi invitiamo, con riferimento ad ogni prossimo incontro sul tema, a coinvolgere anche i rappresentanti delle altre comunità dell’area interessata quali ad esempio i Comuni di Pratola Serra e Prata Principato Ultra. “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla” ha affermato Martin Luther King. Attendiamo fiduciosi gli esiti del vostro incontro del 5 febbraio p.v. e monitoreremo le iniziative e le politiche concrete che troveranno applicazione per salvaguardare la salute dei cittadini che Voi avete la responsabilità di tutelare e proteggere”.