Rescisso il contratto di servizio tra il Comune di Avellino e la Polisportiva del Gruppo Cesaro che gestiva la piscina di fronte allo stadio Partenio-Lombardi. Decisivo, nella decisione del commissario prefettizio Giuseppe Priolo e del responsabile del procedimento, il comandante dei vigili urbani Michele Arvonio, il respingimento da parte del Tar di Salerno del ricorso intrapreso dalla società sull’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Napoli che aveva ravvisato la possibilità di infiltrazione mafiose nella Polisportiva Avellino. Del resto i vertici del Gruppo Cesaro, Raffaele e Aniello Cesaro, fratelli del deputato di Forza Italia ed ex presidente della Provincia di Napoli, Luigi, sono in carcere dallo scorso mese di maggio nell’ambito di un’inchiesta della Dda su presunte infiltrazioni camorristiche nella gestione del Piano d’insediamento produttivo di Marano.
Inoltre, a far propendere per questa scelta, che si trascinava da almeno 8 mesi, anche il mancato pagamento da parte della società al Credito Sportivo per il mutuo residuo utilizzato per realizzare la piscina. All’appello mancano circa 2,6 milioni di euro, per i quali il garante è proprio il Comune di Avellino che, a sua volta, avanza anche dei canoni dalla stessa Polisportiva.
A giorni sarà comunicato alla società la data entro la quale dovrà sgomberare la struttura. Anche se il direttore, Antonio Signorello, ha lasciato intendere che la partita è tutt’altro che chiusa.
Ciò che resta sicuramente da pianificare è il futuro dei lavoratori e la continuazione del servizio. Il Comune pare essere orientato per un affidamento temporaneo, in attesa di una nuova procedura per una gestione a lungo termine. Naturalmente, gli utenti ma soprattutto i dipendenti sono molto preoccupati.