Dopo la riunuione a Palazzo Mosti sul tetracloroetilene presente nelle falde acquifere della Ferrovia a Benevento, arriva la replica di Altrabenevento che accusa Comune, Gesesa, Arpac e l’ASL di fare come Don Abbondio con il famoso latinorum: parlare difficile per evitare di far comprenddre le cose all’opinione pubblica. “L’ennesima riunione tenuta ieri a Palazzo Mosti si è conclusa con la emissione di un comunicato stampa che non chiarisce assolutamente nulla. Avevano promesso di pubblicare i dati sugli esami effettuati sui campioni di acqua prelevati nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni che alimentano i quartieri rioni Ferrovia, Centro Storico e Libertà e invece si sono limitati a citare articoli, commi e tabelle di norme legislative sulle soglie di potabilità e contaminazione. Insomma hanno fatto come Don Abbondio che parlava latinorum per non confessare le ragioni che gli impedivano di fare il suo dovere. Nonostante questi irresponsabili tentativi di “intorbidire le acque”, alcune certezze sono incontestabili: il tetracloroetilene da 15 anni presente nel pozzo di Pezzapiana è stato trovato dall’ARPAC anche nell’acqua del pozzo di Campo Mazzoni e ciò vuol dire che il pericoloso composto chimico è presente in tutta la falda della piana di Benevento. Pertanto, Comune, Gesesa, Arpac e Asl non possono limitarsi a ricordare che non sono stati ancora superati i limiti di potabilità perché quando ciò succederà i danni prodotti all’ambiente e alla popolazione saranno davvero ingenti. Avrebbero invece dovuto accertare da dove proviene il tetracloroetilene e avviare azioni concrete per fornire a tutti gli abitanti di Benevento l’acqua buona di sorgente, finora servita solo alla parte alta della città. Considerato che Comune e Gesesa si limitano ad affermare che “tutto è a posto” senza informare la popolazione sui valori di tetracloroetilene effettivamente accertati e avviare azioni di prevenzione dei rischi, Altrabenevento ha deciso di chiedere alla magistratura la nomina di un perito super partes per valutare la qualità delle acque dei pozzi cittadini e indicare i provvedimenti conseguenti per tutelare la salute pubblica.