Nuovi e più pregnanti sviluppi circa l’ambigua vicenda Upim di Via dei Mulini. La strana storia della metratura richiesta, prima 680 poi 250 metri quadrati, poi la questione del depuratore per il quale si attende il parere di Gesesa, un parere relativo alla possibilità di considerare risolto il problema considerando sufficiente il sistema di depurazione di Maury’s. Si ricorderà che quei capannoni ex Despar, ora di proprietà di Barletta, disponevano ovviamente del sistema di depurazione. Il Comune e quindi Gesesa proveranno a dimostrare che sia stata seguita la disposizione della Procura della Repubblica in base alla quale non è possibile sovraccaricare gli scarichi fognari e che invece Upim abbia surrogato, senza aumentarne, la misura stabilita attraverso Maury’s, ex Despar, anche dal punto di vista della clorazione. E tuttavia, la questione più delicata potrebbe essere un’altra. Store&Store avrebbe aperto senza avere ottenuto la Cila edilizia, la comunicazione di inizio lavori asseverata, che il Comune ha bloccato proprio per il problema della depurazione. Una faccenda che potrebbe essere sbloccata a brevissimo termine proprio dimostrando di poter sfruttare il sistema di Maury’s. Fin qui l’aspetto burocratico. La presenza di Store&Store a Benevento è però databile sin dalla fine dell’estate. Emissari del franchising romano sotto la regia di Laura Scali Amminstratore Unico della società, sono entrati in contatto con Barletta e quindi anche con l’Amministrazione. Non è credibile che l’assessorato alle Attività Produttive non sapesse della presenza di Store&Store in città e delle sue velleità. E’ invece credibile che Store%Store affronti la questione con Ambrosone ricevendo una risposta interlocutoria. La soluzione sarebbe stata individuata in una richiesta alla Procura di una applicazione meno rigida della normativa sugli scarichi fognari. Ma i tempi sono stati lunghissimi e il nervosismo di Store&Store sarebbe stato evidente. Si rischiava di sforare i tempi previsti e cioè il Natale. La fretta ha imposto altre soluzioni. Complice anche il mutato quadro delle deleghe, intercorso proprio a cavallo delle festività, e l’avvicendarsi di nuovi interlocutori Picucci, ma più di tutti il confermato Reale, si sarebbe consigliato di abbassare la richiesta di Scia per 250 metri quadri forzando quindi i tempi ma garantendo l’apertura per l’intera metratura del capannone. L’arrivo dei vigili indirizzati da Ambrosone ha neutralizzato il disegno ed esacerbato ancora di più i già tesi rapporti.