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Quota 100 settore pubblico, il sindacalista Bosco: “Differenze di trattamento rispetto al privato. Si intervenga”

Quota 100 settore pubblico, il sindacalista Bosco: “Differenze di trattamento rispetto al privato. Si intervenga”

8 Gennaio 2019 | by Alberto Tranfa
Quota 100 settore pubblico, il sindacalista Bosco: “Differenze di trattamento rispetto al privato. Si intervenga”
Attualità
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La Uil Avellino/Benevento ritiene che emergono ulteriori discriminazioni nei confronti dei dipendenti pubblici riguardo al prepensionamento con quota 100. Il lavoratore pubblico è, infatti, già penalizzato riguardo alle finestre d’uscita per la pensione, in quanto queste sono previste solo dal mese di luglio invece che da aprile come nel settore privato. Dalle indiscrezioni emerge un’ulteriore penalizzazione nei loro confronti: la liquidazione del TFR o TFS sarà incassata solo nel momento in cui saranno raggiunti i requisiti previsti dalla legge Fornero. E, quindi, o al compimento dei 67 anni d’età o al compimento dell’anzianità contributiva.  Da questo si può dedurre che il lavoratore pubblico – che usufruirà del beneficio previsto dalla cosiddetta quota 100 – riceverà l’intero ammontare della sua buonuscita anche dopo otto anni, se questa superi i 100.000,00 euro!

 

“I dipendenti pubblici – osserva Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – continuano a scontare fino in fondo il fatto di essere tali, con continue differenze di trattamento rispetto a chi, invece, lavora nel settore privato. Se tutto ciò non dovesse cambiare – continua il sindacalista – verranno assunte da subito le iniziative di lotta più opportune, in quanto la misura è veramente colma”.

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