Una barriera divide i metri quadrati a disposizione da quelli non più a disposizione di Upim di via dei Mulini, almeno per il momento, poi si vedrà. E’ una storia assai contorta, quella che ha riportato a Benevento uno dei marchi principe della grande distribuzione, Unico Prezzo Italiano Milano ora Oviesse, una operazione portata avanti sottotraccia e non se ne comprende il motivo. Oppure si? La genesi di questa vicenda si consuma tutta in 15 giorni, tutta nello spazio del Natale. Il 5 dicembre Store&Store presenta una richiesta al Suap, lo sportello telematico, di 680 metri quadrati, l’intero spazio del capannone. Una richiesta di media distribuzione senza che comparisse il marchio Upim che invece appare prima di Natale. E prima di Natale, siamo al 20 dicembre, cambia anche la richiesta di Scia ora di 250 metri quadrati. In sostanza nello spazio di quindici giorni Store&Store muta il suo orientamento ma intanto apre lo stesso, col marchio Upim, sfruttando i tempi rapidi dello Scia. Nella documentazione della società non compare la dotazione del depuratore e questo balza all’occhio dell’ancora assessore al Commercio Ambrosone che manda i vigili che attestano le irregolarità ed elevano il verbale. Il resto è cronaca. Sorge spontaneo porsi qualche domanda. Perchè tanta fretta? Perchè cambiare repentinamente la richiesta di metratura? Perchè un marchio storico come Upim apre l’attività sfruttando il periodo festivo senza alcun battage? Se i mutati rapporti di forza nell’ambito del commercio possano avere un ruolo in tutta questa storia. In soldoni: cui prodest?