Upim fa capolino da un passato illustre e torna fra noi. Torna anche a Benevento ma lo fa in modo timido, sotto voce, come se si trattasse di una questione privata. Ironia del caso, di questo ritorno di fiamma se ne è occupato facebook attraverso qualche post che ne metteva in evidenza proprio la estrema “riservatezza” rispetto ad un normale battage che un fatto del genere avrebbe di certo meritato. In una città dove per una sala slot inaugurata si è scomodato il sindaco e il fu Vicario Genarale della Curia Cristino, che poi sostenne di non essersi reso conto di ciò che andava a benedire, è sembrato quanto meno strano che la cosa sia passata in sordina, impostata per non dare troppo dell’occhio, complice anche l’ubicazione non proprio centralissima dei capannoni. Capannoni che sarebbero stati aperti in dispregio delle normative perchè lo Scia rilasciato dal settore Urbanistica, non sarebbe, non è, consono alla metratura per la quale era stato richiesto. Non erano 250 metri quadri, sono invece più di 700. E la Municipale è intervenuta per sanzionare la società di franchising per 5000 euro ed ora si scopre che è stato Gigi Ambrosone a segnalare la irregolarità nella funzione di assessore alle Attività Produttive prima di essere dirottato altrove da Mastella. Il protagonista del rimpasto di deleghe di fine anno ha agito per porsi al riparo da ogni conseguenza ma anche per mandare qualche messaggio agli emergenti, uno di quelli pesanti. Nel frattempo, tra lo strano silenzio del sindaco e la possibile chiusura dello store che si prevede in automatico c’è la richiesta din accesso agli atti della Municpale avanmzata dal consigliere ex Forza Italia Vizzi Sguera.