“L’azione di disobbedienza civile al decreto sicurezza, annunciata dai sindaci di molte città italiane, rappresenta la volontà di non applicare le parti di quel decreto non costituzionalmente orientate ovvero quelle parti che sono in netto contrasto con i principi e ai valori della nostra carta costituzionale.
Un atto di disobbedienza alla legalità formale necessario per affermare la propria obbedienza alla nostra Costituzione e ai principi di giustizia, uguaglianza e fratellanza in essa contenuti.
La non applicazione del decreto laddove risulta in contrasto alla carta costituzionale apre uno scontro di natura istituzionale che richiederà un intervento della Consulta e quindi si tratta di una delle vie più brevi per opporsi allo stesso al fine di riconoscerne l’incostituzionalità.
L’iniziativa dei sindaci va sostenuta allargando il fronte della disobbedienza al decreto e mettendo in campo atti concreti. Si tratta di una presa di posizione “umana” non procrastinabile perché sottende a due visioni del mondo contrapposte: umanità o barbarie, un mondo di inclusione, diritti, culture, solidarietà che si contrappone ad un mondo di chiusura, di negazione dei diritti, di paura, terrore. Mentre discutiamo ci sono ministri della repubblica che chiudono i porti lasciando morire da giorni 36 persone in mare, per questo ritengo le azioni di disobbedienza il gesto più umano e fedele ai valori della costituzione, nata dalla guerra e dalla resistenza al nazifascismo.
Mi auguro che il Presidente della Provincia convochi l’assemblea dei sindaci al più presto.
Faccio appello ai sindaci della Provincia di Benevento ad assumere una posizione, una scelta di campo da quale parte stare. Faccio appello in particolare a tutti I sindaci che aprendo Sprar costruiscono ogni giorno modelli di comunità inclusive e aperte, unico vero argine alla desertificazione dell’entroterra. È giunto il momento che “quell’Italia che non ti aspetti” esca allo scoperto e prenda una posizione netta di obbedienza alla Costituzione.”